Dopo mesi di negoziati, il Senato americano ha reso noto un ampio accordo bipartisan sulla sicurezza ai confini e sugli aiuti ad Ucraina, Israele e Taiwan. Un pacchetto da 118 miliardi di dollari che prevede una stretta sull’immigrazione e regole molto più rigide sulle richieste d’asilo (condizione posta dai repubblicani per concedere il via libera ad altri fondi all’estero), ed è una priorità assoluta per il presidente Joe Biden. Se venisse approvato, si tratterebbe della legge più aggressiva sulla sicurezza dei confini degli ultimi decenni ma la strada, in particolare alla Camera, è tutta in salita.
Nonostante i conservatori abbiano ottenuto un rafforzamento delle misure anti-migranti, tra i deputati del Grand Old Party è aumentata l’opposizione a inviare altri soldi all’Ucraina. E lo speaker Mike Johnson ha avvertito che il pacchetto «è già morto». La misura poi si scontra contro il muro di Donald Trump e dei suoi alleati. L’ex presidente ha tuonato: «Solo uno sciocco, o un democratico della sinistra radicale, voterebbe per questo orrendo disegno di legge sul confine, che conferisce l’autorità di chiusura solo dopo 5.000 ingressi al giorno, quando abbiamo già il diritto di chiudere il confine ora, cosa che deve essere fatta», ha scritto. Biden, al contrario, ha dato il suo «forte appoggio» all’accordo. La legge, ha detto, «renderà gli Usa e i confini più sicuri, le persone più tutelate e trattate in modo più umano, ma allo stesso tempo preserverà l’immigrazione legale secondo i valori del nostro Paese». La proposta rende più difficile per i migranti richiedere e qualificarsi per ottenere l’asilo e include un meccanismo di emergenza che consentirebbe di chiudere automaticamente la frontiera se gli attraversamenti raggiungono i 5mila al giorno per diversi giorni. Il comandante in capo potrebbe scegliere di utilizzare la procedura con un numero inferiore, 4mila al giorno.
Inizialmente i repubblicani avevano chiesto una stretta nella politica sui confini per approvare i 60 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina richiesti dalla Casa Bianca lo scorso anno, ma tutto è cambiato quando Trump e i suoi hanno attaccato l’idea di approvare una qualsiasi legislazione sui confini. Il leader della maggioranza al Senato Charles Schumer ha annunciato che domani terrà la prima votazione procedurale sul pacchetto: 14 miliardi di dollari in assistenza a Israele, 60 per l’Ucraina e 4,83 miliardi alle nazioni dell’Indo-Pacifico. Altri 9,2 sono in aiuti umanitari per i civili a Gaza, in Cisgiordania, in Ucraina e altre nazioni, e 20 in fondi alla frontiera Usa.