“Torno per ballare e cantare come quella volta in Grease”

"Torno per ballare e cantare come quella volta in Grease"

Era il 1997 quando Lorella Cuccarini, strepitosa Sandy in Grease, mentre era tutta affaticata e concentrata doveva difendersi da suoi continui scherzi. Lui era Amadeus: in quel memorabile debutto italiano del musical dei musical faceva il Dj. Da allora non si sono più ritrovati su un palco insieme. Lo faranno adesso, dopo 27 anni, a Sanremo, dove Lorella farà da co-conduttrice nella quarta serata dedicata ai duetti. Per lei un ritorno a casa: lo condusse nel 1993 con Pippo Baudo e vi partecipò come concorrente nel 1995 classificandosi decima con Un altro amore no. Insomma per lei sarà una passeggiata, se non fosse per quelle chiacchiere fastidiose che la danno come richiamata al Festival in quota destra per via di alcune dichiarazioni di apprezzamento dell’operato del governo.

Lorella, prima di tutto: cosa risponde a queste illazioni?

«Che per me parla la mia carriera quarantennale. Basta ricordare quante volte e in quanti modi diversi sono stata al Festival: la prima volta nell’87 da ballerina. E ho sempre lavorato, tanto, sotto qualsiasi stagione politica».

Perché Amadeus ha aspettato cinque anni a chiamarla?

«Me lo ha spiegato quando mi ha chiamata: siccome questa sarà la sua ultima edizione voleva con sé i suoi amici più cari. È stato molto bello da parte sua».

Non la vedremo leggere una letterina alla Meloni?

«Certo che no. Anzi non ho alcuna intenzione di cimentarmi in un monologo e robe simili. Farò quello che so fare e che ho sempre fatto, ballare, cantare e presentare».

Neanche una letterina alla Lorella bambina?

«Ma figuriamoci. Anche se sono fiera di lei. Ogni tanto penso a tutte le cose che ho fatto e davvero non avrei mai immaginato una simile carriera. Vengo da una famiglia semplice, madre sarta e padre ragioniere. Pensavo che nulla di grande potesse succedere. All’inizio non conoscevo nessuno. Poi mi sono trovata a Fantastico con Pippo Baudo e da lì è cominciato tutto».

Ha anche dato sostegno pubblico alle dichiarazioni di sua figlia Chiara sull’amore per lo stesso sesso.

«Ci mancherebbe che un genitore non sostenga i propri figli. Quello che mi ha colpito è lo scalpore per la mia reazione».

Chiara, che è qui con lei al Festival per gestire i suoi social, ha raccontato anche la sua paura di uscire di casa, gli attacchi di panico.

«Ha voluto condividere i suoi problemi con altri ragazzi che ne soffrono. Si sono manifestati dopo un piccolo problema di salute che ha avuto e dopo la chiusura forzata dovuta alla pandemia che è stata una tragedia per tanti giovani».

Torniamo ad Amadeus, che ci faceva in Grease?

«Avevamo bisogno di qualcuno che interpretasse il dj Vince Fontaine, la voce narrante. E chi meglio di lui. Solo che, insieme a quell’altro furbacchione di Mal (che aveva il ruolo di Teen Angel) continuava a fare il guastafeste: ci facevano scherzi mentre eravamo in scena o si mettevano a dare i risultati delle partite di calcio».

L’amicizia con lui era nata prima.

«A Buona Domenica su Canale 5, quella con Claudio Lippi. Poi abbiamo condiviso anche parte delle rispettive vite, i matrimoni, la nascita dei figli, sono cose che ti legano per sempre».

Non teme che questo Festival, senza nomi che potrebbero fare scandalo come lo scorso anno, diventi troppo soporifero?

«Ma no. C’è tanta musica. La serata del venerdì delle cover sarà stupenda. E, comunque, a Sanremo le polemiche sono sempre in agguato, non si sa mai…».

Qual è il brano e che le viene in mente quando pensa al Festival?

«Come saprei di Giorgia. Inarrivabile».

E qual è la prima canzone che si ricorda del Festival quando era piccola e lo guardava con la sua mamma?

«Era Amare di Mino Vergnaghi, vinse Sanremo nel 1979, è stato il primo 45 giri che ho comprato andando da sola in negozio, avevo 15 anni».

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