La menopausa è un periodo fisiologico molto delicato per le donne ed è caratterizzato essenzialmente dall’esaurimento della riserva ovarica. Ogni individuo appartenente al sesso femminile nasce con un preciso numero di ovociti che, con il passare del tempo, iniziano pian piano a diminuire. Il periodo fertile, dunque, termina nel momento in cui le ovaie, stimolate dall’ipofisi, cessano di produrre follicoli ovarici e, di conseguenza, gli estrogeni.
I sintomi della menopausa
Si parla di menopausa quando è trascorso un anno dall’ultima mestruazione. Tale evento avviene in media all’età di 51 anni, con un intervallo variabile dai 45 ai 55 anni. Tuttavia esiste anche una menopausa precoce se essa compare prima dei 40 anni, una prematura se si verifica fra i 40 e i 45 anni e una tardiva se l’età di insorgenza è superiore ai 52 anni.
Bisogna poi ricordare alcune condizioni non naturali che ne favoriscono l’arrivo. Si pensi, ad esempio, all’utilizzo di farmaci chemioterapici, alle sedute di radioterapia e all’asportazione chirurgica dell’utero e/o delle ovaie per problematiche oncologiche e non solo.
A livello ormonale il basso livello estrogenico e la quasi scomparsa del progesterone si traduce in una serie di sintomi che possono incidere in maniera negativa sulla quotidianità. Non tutte le donne li sperimentano, tuttavia è opportuno rammentare che le manifestazioni più comuni includono:
- Vampate di calore
- Ipersudorazione
- Palpitazioni
- Insonnia
- Sbalzi d’umore
- Calo del desiderio sessuale
- Dolori muscolari e articolari
- Perdita di elasticità della pelle
- Secchezza vaginale
- Ansia.
Menopausa, i benefici dell’acqua fredda
Gli scienziati dell’University College di Londra hanno scoperto che le donne in menopausa che nuotano regolarmente in acque fredde riportano significativi miglioramenti della sintomatologia fisica e mentale. L’autore senior della ricerca, il professor Joyce Harper dell’Institute for Women’s Health ha dichiarato: «Precedentemente si è giunti alla conclusione che l’acqua fredda è in grado di supportare l’umore e di ridurre lo stress nei nuotatori all’aperto. Inoltre i bagni di ghiaccio sono stati a lungo utilizzati per facilitare il recupero muscolare degli atleti».
Lo studio, pubblicato su Post Reproductive Health, ha coinvolto 1.114 soggetti, di questi 785 in menopausa. Dai risultati è emerso che il 46,9% delle donne ha sperimentato un miglioramento significativo dell’ansia, il 34,5% degli sbalzi d’umore, il 30,3% delle vampate di calore. Come dichiarato dalle stesse partecipanti, tra le motivazioni che le spingevano a nuotare, oltre ai benefici sintomatologici, vi era altresì il desiderio di stare all’aperto e di fare esercizio fisico.
Secondo il team a fare la differenza erano altresì alcuni aspetti, tra cui l’indossare costumi da bagno specifici e la frequenza dell’allenamento. Infatti le donne che hanno nuotato più a lungo e con costanza hanno potuto constatare una netta riduzione delle manifestazioni psichiche, soprattutto sbalzi di umore e irritabilità.
Limiti dello studio
Se da una parte gli aspetti positivi del nuoto in acque fredde per le donne in menopausa sono numerosi, dall’altra non bisogna sottovalutare i rischi di tale pratica. Infatti si è costantemente esposti a rischi quali ipotermia, disturbi del ritmo cardiaco e persino annegamento. Non meno insidioso è il problema dell’inquinamento. Questa condizione espone a maggiori possibilità di contrarre gastroenteriti e infezioni di varia natura.
Conclude Harper: «Sono ancora necessarie ulteriori approfondimenti sulla frequenza, la durata, la temperatura e l’esposizione necessarie per ottenere un miglioramento dei sintomi. Tuttavia speriamo che le nostre conclusioni possano incoraggiare le donne in menopausa a praticare quanto più possibile lo sport».
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