Anche febbraio passerà senza i nuovi ecoincentivi che il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ufficializzato il primo giorno del mese. Sono in corso i vari adempimenti burocratici ed entro marzo il piano da 950 milioni entrerà in vigore. Le tappe: chiusura del Dpcm con le firme del premier Giorgia Meloni e dei ministri interessati, ovvero Adolfo Urso, Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini e Gilberto Pichetto Fratin. Il dossier passerà, quindi, alla Corte dei conti che entro 30 giorni dovrà dare l’ok. Ultimo passaggio, poi, con Invitalia per l’aggiornamento della piattaforma. Ecco, intanto, l’impatto degli incentivi avviati di recente dal governo in attesa dell’operatività del nuovo piano. In via di esaurimento gli ecobonus per l’acquisto di vetture endotermiche con emissioni di CO2 tra 61 e 135 grammi per chilometro, mentre i premi per chi sceglie un veicolo elettrico o ibrido ricaricabile stentano sempre a essere impiegati, restando cosi quasi inutilizzati. Elettriche in crisi in Italia, da mesi, ma da fine 2023 anche in Germania a causa dello stop agli incentivi deciso dal governo e per le conseguenze della crisi economica. Le stime della Vda, l’associazione dell’industria automobilistica tedesca, sono allarmanti: il calo, definito storico, nelle vendite di auto a batteria, il primo dal 2016, sarebbe quest’anno intorno al 14 per cento.
«L’insistente richiesta di incentivi da parte di alcuni ad di case automobilistiche – il commento di Andrea Taschini, manager automotive – nasconde la grave difficoltà nel gestire i propri errori di valutazione. Di fronte a una realtà molto prevedibile del futuro dell’auto elettrica, hanno invece preferito la strada più semplice, cioè quella di assecondare la politica green europea dimenticandosi di tre fattori fondamentali: il mercato regna sovrano; non è possibile cambiare a proprio piacimento gli assetti delle catene del valore; la politica, in democrazia, cambia opinione molto più rapidamente di quanto pensassero».
In Italia, intanto, una volta varato il nuovo piano incentivi, sotto osservazione saranno soprattutto due novità: l’estensione all’usato (20 milioni a disposizione), con la possibilità di rottamare anche veicoli Euro 5, e il cosiddetto «leasing sociale» (stanziati 50 milioni), che ha accolto la proposta dell’Aci. In pratica, un noleggio a lungo termine con rate accessibili per dar modo ai ceti meno abbienti di cambiare auto e per un ulteriore impulso allo svecchiamento del parco circolante.