Barricate degli agricoltori a Strasburgo: bloccato l’ingresso al parlamento Ue

Barricate degli agricoltori a Strasburgo: bloccato l'ingresso al parlamento Ue

Non si placa la protesta degli agricoltori europei. Decine e decine di trattori si sono incolonnati davanti all’ingresso del Parlamento europeo di Strasburgo, bloccando l’ingresso dell’Eurocamera mentre in aula era in corso il dibattito relativo alle conclusioni dell’ultimo vertice dell’Ue. Nelle scorse ore si erano diffuse voci di una accesa protesta dei dimostranti fuori dall’edificio istituzionale e dunque quanto sta accadendo non è un fulmine a ciel sereno. La polizia è intervenuta alzando le barricate mobili per contenere un centinaio di agricoltori. In questo momento la circolazione di auto e mezzi pubblici nell’intera area è bloccata.

La protesta degli agricoltori (e la risposta dell’Ue)

Nell’ennesima mattinata di fuoco, mentre gli agricoltori protestavano a gran voce davanti ai palazzi del potere dell’Ue, la Commissione europea ha accantonato una proposta anti-pesticidi in un’altra concessione agli agricoltori dopo settimane di tensioni.

La Commissione ha proposto il regolamento sui pesticidi, che rappresenta un valido obiettivo per ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici. Ma la proposta è diventata un simbolo di polarizzazione. È stata respinta dal Parlamento europeo. Non si registrano più progressi nemmeno in seno al Consiglio. Quindi dobbiamo fare qualcosa. Per questo motivo proporrò alla Commissione di ritirare la proposta“, ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, facendo una clamorosa marcia indietro rispetto ai piani di Bruxelles.

La proposta è stata respinta dalla Camera europea, e non ci sono progressi nemmeno in Consiglio“, ha sottolineato la stessa von der Leyen, soffermandosi a lungo sulle proteste degli agricoltori. “Molti di loro si sentono messi alle strette. Gli agricoltori sono i primi a sentire gli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto i raccolti e minacciato il bestiame. Gli agricoltori avvertono l’impatto della guerra russa, dell’inflazione, dell’aumento del costo dell’energia e dei fertilizzanti. Ciononostante, lavorano duramente ogni giorno per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto“, ha quindi concluso.

Tensione alle stelle

La tensione resta tuttavia altissima, con gli agricoltori europei che continuano a protestare da giorni contro l’aumento dei costi, delle tasse, delle importazioni alimentari a basso costo e dei vincoli dovuti all’impegno dell’Ue nella lotta al cambiamento climatico.

Gli agricoltori hanno insistito sul fatto che misure come quella sui pesticidi non avrebbero fatto altro che aumentare gli oneri burocratici e tenere i lavoratori dietro ai computer portatili invece che sui trattori, oltre ad aumentare il divario di prezzo tra i loro prodotti e le importazioni a basso costo prodotte da agricoltori stranieri senza oneri simili. Sebbene la proposta abbia languito nelle istituzioni dell’Ue negli ultimi due anni, la mossa di von der Leyen è stata l’ultima indicazione che Bruxelles è presumibilmente disposta a concedere qualcosa sui temi ambientali per mantenere la comunità agricola dalla sua parte.

La lobby degli agricoltori europei COPA-COGECA ha intanto accolto con favore le osservazioni di Von der Leyen. “La Commissione europea riconosce finalmente che il suo approccio non era quello giusto, e così rafforza la credibilità e l’importanza dell’attuale dialogo strategico“, ha detto Christiane Lambert, presidente del gruppo, in un post sulla piattaforma social X. La settimana scorsa, a seguito delle proteste, l’Ue ha proposto un’esenzione sulle norme che impongono agli agricoltori di lasciare parte dei loro terreni a riposo. Adesso è arrivato il dietrofront sui pesticidi ma la battaglia si preannuncia ancora lunga.

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