Come sempre accade, il Festival di Sanremo fa parlare di sè molto prima dell’inizio della kermesse canora. Fin quando si tratta di cantanti in gara, ospiti e tutto ciò che riguarda la musica va bene, il discorso è diverso quando si verificano strane anomalie sulle vendite dei biglietti per assistere allo spettacolo dal Teatro Ariston, ancora di più se di mezzo c’è la Rai. È quanto ha fatto sapere il Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori, che ha inoltrato un esposto all’Antitrust per far luce sulla questione e “indagare su alcune anomalie legate alla vendita, sia al pubblico sia ai dipendenti Rai”.
Il comunicato del Codacons
Interpellato dall’AdnKronos, il Codacons ha spiegato che a colpire maggiormente “in questa misteriosa se non incredibile vicenda, è la preferenza accordata dalla Rai ai propri dipendenti nella procedura di acquisto dei titoli di accesso all’Ariston”. Ci sarebbe stato, insomma, un occhio di riguardo per i dipendenti di Viale Mazzini con una sorta di prelazione rispetto ai comuni cittadini: il Codacons spiega infatti che “mentre i cittadini potevano procedere all’acquisto dei biglietti per le serate del Festival solo in data 23 gennaio 2024 attraverso il sito, peraltro con grandi difficoltà a causa di problemi tecnici della piattaforma già denunciati dall’associazione e spesso senza raggiungere il fine, ai dipendenti della Rai è stato concesso acquistare i medesimi titoli sin dal giorno prima della vendita ufficiale (22 gennaio) attraverso il sito Rai Place fino ad un massimo di due biglietti ciascuno, con possibilità di far utilizzare i titoli a terze persone“.
Qual è la richiesta
24 ore di tempo in più non sono poche per acquistare i prezioni tagliandi per l’Ariston che, per quanto grande, ha una capienza complessiva di duemila posti che vanno normalmente esauriti in breve tempo e per tutte e cinque le serate canore del Festival. Agevolare i dipendenti Rai, secondo il Codacons, significherebbe anche che quei tagliandi potevano essere regalati o venduti agli amici (o a chiunque altro) che avrebbero tratto vantaggi avendo un conoscente interno all’azienda. Per queste ragioni, il Codacons ha presentato formale istanza di accesso per chiedere alla Rai “di ottenere copia degli atti e documenti attraverso i quali l’azienda ha accordato tale acquisto massivo di biglietti in favore dei propri dipendenti che, a loro volta, avrebbero potuto cederli o addirittura venderli a terzi, con inevitabile pregiudizio per tutti gli altri cittadini interessati all’acquisto degli stessi biglietti“.
Perché la Rai ha concesso questo privilegio, il giorno prima? Lo scopriremo nelle prossime ore ma l’associazione ha la idee chiare, da qui l’esposto all’Antitrust per indagare e valutare se la Rai “abbia abusato della propria posizione dominante favorendo nell’acquisto dei biglietti del Festival i propri dipendenti a danno dei consumatori interessati alla partecipazione alla kermesse canora“, conclude l’associazione.