La storia fatta con i se: il 10 giugno 1946, a Roma, la Corte di Cassazione annuncia il risultato del referendum istituzionale. Ha vinto la monarchia. Gli italiani hanno «perdonato» i Savoia, scaricando sul solo Benito Mussolini la responsabilità della disastrosa e criminale alleanza con il nazista Adolf Hitler. I giornali titolano: «È rinata la monarchia italiana». Tre giorni dopo, 13 giugno, Umberto II riprende il pieno potere.
Gli Alleati avrebbero preferito un altro risultato, per chiudere definitivamente i conti con il passato. Il democristiano Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio, deve rinunciare al progetto di essere presidente della Repubblica pro tempore. I comunisti sono sul piede di guerra: non possono accettare di aver combattuto per restaurare la monarchia. Tuttavia, Josif Stalin è chiaro: non vuole aprire un fronte in Italia mentre è occupato a impadronirsi dell’Europa orientale. Il leader del Pci, Palmiro Togliatti, obbedisce come sempre.
Umberto II e Alcide De Gasperi, aiutato dal brillante «delfino» Giulio Andreotti, concordano nel ritenere opportuna una profonda riforma dello Stato. Un’idea si fa strada. Umberto II vorrebbe applicare quasi alla lettera il piano originario del conte di Cavour. Creare alcuni cantoni e dare al Paese un assetto federale, con la corona a simboleggiare e garantire l’unità nazionale. De Gasperi è sensibile all’argomento: del resto è nato nel 1881 in Trentino, allora nell’Impero austro-ungarico, ed è stato membro della Camera dei deputati austriaca per il collegio uninominale della Val di Fiemme nella Contea del Tirolo. Inoltre la soluzione pare in linea con la storia della Penisola, da sempre divisa in Stati. Dopo l’unità, in tutte le città italiane è rimasta la segreta memoria della propria autonomia, talvolta secolare. Ci sono da vincere le resistenze dei comunisti. Ma alla fine si convincono, sono sicuri di dominare alcuni cantoni ricavati dal vecchio territorio pontificio e da qualche ex ducato arrivato al capolinea anche dal punto di vista dinastico. L’Assemblea Costituente, eletta negli stessi giorni del referendum sulla monarchia, dovrà deliberare la nuova costituzione dello Stato e sceglierne le forme istituzionali. Le sedute si svolgono fra il 25 giugno 1946 e il 31 gennaio 1948. L’Italia è una monarchia costituzionale suddivisa in una decina di cantoni ampiamente autonomi. Dotato di ampi poteri, il Re incarna l’unità. La bandiera mantiene lo stemma dei Savoia.
Nel 1969, Umberto II abdica. È stanco. Forse non capisce del tutto la contestazione, il movimento operaio. Apparteneva a un altro mondo. Con bravura aveva messo a frutto gli aiuti degli alleati noti complessivamente come Piano Marshall. Sale al trono il figlio Vittorio Emanuele IV, nato nel 1937. Ci è rimasto fino a ieri. Ha accompagnato l’Italia nella modernità. Il Paese oggi è il leader dell’Unione europea.