Non solo Hamilton

Non solo Hamilton

L’ultima frontiera dello sport è l’addio postdatato: ti lascio con mesi di anticipo, addirittura con un preavviso di un anno. Dal calcio alla Formula 1. Il primo febbraio 2024 entra dritto nella storia del Circus: Lewis Hamilton lascia la Mercedes per la Ferrari. Non subito, nel 2025. Inutile trovare una spiegazione alla necessità di dirlo quando ancora non si sono accesi i motori di questa stagione, se la tempistica ha sorpreso addirittura un manager del calibro di Toto Wolff. Una «sorpresa» indigesta per uno che quando vinceva mondiali in serie, si divertiva a far parcheggiare una Mercedes con livrea celebrativa davanti allo stabilimento di Maranello.

Stavolta ride la Rossa. Giovedì era l’ultimo giorno di un povero calciomercato invernale e il vero colpo l’ha piazzato la Ferrari. L’effetto collaterale, suo malgrado, è Carlos Sainz. «Darò tutto», ha detto. Più minaccia che promessa. Il bello sarà scoprire come gestiranno Mercedes e Ferrari i due separati in casa: il campione britannico per scelta sua, lo spagnolo per decisione altrui. Se sono state scintille, come nell’ultima stagione, tra Russell e Lewis e tra Leclerc e Carlos, figurarsi ora. Ci sarà da divertirsi a vedere i team gestire ordini di scuderia se di mezzo ci dovesse essere la vittoria di un gran premio o addirittura del Mondiale. Soprattutto la Ferrari dovrà confrontarsi con l’orgoglio di Sainz.

Il 2024 è un anno bisestile che storicamente non promette nulla di buono. Sarà forse anche per questo che prima Xavi e poi Jurgen Klopp hanno annunciato con largo anticipo che lasceranno rispettivamente Barcellona e Liverpool. Se per l’icona del barcellonismo la rivelazione porta con sé ombre di attriti e incomprensioni, per il tedesco lasciare i Reds è solo l’epilogo al momento giusto di una storia bellissima. Dalla panchina al campo, il discorso si complica. La convivenza degli ultimi sei mesi nei club di appartenenza con cui si è deciso di non rinnovare possono diventare tormentati. Basti pensare a Gigio Donnarumma o Franck Kessie nella Milano rossonera. O a Milan Skriniar in quella nerazzurra. Incidente di percorso per Beppe Marotta, specialista in parametri zero: già prenotati Taremi del Porto e Zielinski del Napoli per giugno. Giocatori che vanno a scadenza per poi strappare ingaggi strapagati dal miglior offerente. Una moda che a volte regala scherzi del destino. Come il caso De Vrij. Nella primavera del 2018 era ormai scontato che avrebbe lasciato la Lazio per l’Inter. Per il centrale olandese gli ultimi mesi nella Capitale furono complicati, eufemismo, fino al clamoroso epilogo. Biancocelesti e nerazzurri si giocarono un posto Champions all’ultima giornata. L’olandese fu protagonista in negativo: con la Lazio in vantaggio commise un fallo da rigore, l’Inter pareggiò e poi vinse. Ovviamente i «ricami» da allora si sprecano.

La Formula 1 ha piazzato il colpo Hamilton, il pallone potrebbe rispondere con il botto Mbappé-Real Madrid. La stella francese è in scadenza e a Parigi tremano. L’addio postdatato promette tormentoni in pista e in campo.

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