Il 10 febbraio Budapest rischia di trasformarsi in una polveriera pronta a esplodere. Anche quest’anno dovrebbe svolgersi la manifestazione in occasione del «Giorno dell’Onore» per ricordare i soldati ungheresi e tedeschi uccisi durante l’assedio di Budapest nella Seconda guerra mondiale. Si tratta di un raduno a cui partecipano esponenti dell’estrema destra ungherese ed europea che suscita dal 1997 un dibattito in Ungheria sull’opportunità o meno di vietarlo. È proprio in occasione di questa manifestazione che lo scorso anno, tra il 9 e il 12 febbraio, sono avvenuti vari «attacchi organizzati contro vittime ignare identificate o percepite come simpatizzanti dell’estrema destra» che hanno avuto un totale di nove feriti a cui hanno partecipato «tre cittadini stranieri membri di un’organizzazione criminale». Secondo l’accusa del procuratore capo di Budapest faceva parte di questo gruppo anche Ilaria Salis, una circostanza da appurare in fase processuale ma un attivista tedesco ha già patteggiato tre anni di pena proprio per la partecipazione a queste azioni.
Quanto avvenuto lo scorso anno rischia di ripetersi in dimensioni ancora più grandi tra pochi giorni e le autorità ungheresi sarebbero preoccupate per il rischio di un’escalation di violenza nella capitale magiara.
Il gruppo antifascista «Autonomia» ha infatti annunciato per il 10 febbraio alle ore 14.30 in Piazza Széll Kálmán a Budapest una manifestazione «contro il fascismo e il nazismo» a cui potrebbero unirsi gruppi antifa da tutta Europa sostenendo la necessità di «dover agire».
«Il timore è che si riuniscano a Budapest il 10 febbraio collettivi, centri sociali di sinistra, gruppi antifascisti radicali nello stesso giorno in cui sfilano i militanti di estrema destra con il rischio di incidenti e scontri», spiega a Il Giornale una fonte qualificata ungherese aggiungendo: «potrebbero arrivare in Ungheria militanti Antifa da tutta Europa con l’intento di “vendicarsi” del processo a Ilaria Salis e agli altri attivisti tedeschi, creando disordini e scontri a Budapest». Si tratta di un’evenienza che potrebbe non verificarsi ma di certo c’è l’invito del gruppo antifa ungherese «Autonomia» alla contro manifestazione del 10 febbraio e, nello stesso giorno, l’Associazione dei resistenti e antifascisti ungheresi (MEASZ) organizzerà un evento per commemorare il 79° anniversario della liberazione militare di Budapest dal «regime fascista». In un’intervista al giornale ungherese “Merce” a un membro del gruppo antifascista ungherese Autonomia rilasciata nei giorni successivi il corteo dello scorso anno si legge «abbiamo ritenuto importante costruire insieme una campagna antifascista internazionale». L’internazionale antifascista è una realtà, speriamo almeno quest’anno sia pacifica.