Dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, sui vari social network sono state diffuse centinaia di immagini che ritraggono la sofferenza dei civili nella Striscia di Gaza, e in particolare dei bambini. Alcune di queste, però, sono state generate facendo uso dell’intelligenza artificiale e l’emittente tedesca DW News ne ha analizzate tre, evidenziando tutte le caratteristiche che permettono di capire quando una fotografia è in realtà fasulla.
Nella prima, che ritrae due bambini in pigiama che dormono abbracciati sotto una tenda circondati da pozzanghere fangose, i soggetti hanno ciascuno un piede con quattro dita. Un errore, questo, caratteristico dell’Ia. Inoltre, l’estremità destra del ragazzo a sinistra sembra sproporzionata. Le dita intrecciate sono troppo uniformi e i polsi non sono piegati con un’angolazione naturale. La parte posteriore del cranio del bambino a sinistra, inoltre, si fonde con il tessuto della tenda. Anche l’illuminazione della foto desta sospetti: è molto omogenea e, per quanto i programmi di ritocco possano aiutare a ottenere questi effetti, lo scatto originale deve avere condizioni di luce ottime che richiedono l’uso di materiali complessi.
Problemi simili sono stati segnalati anche per la seconda fotografia analizzata da DW News, che ha come soggetto due bambine sempre addormentate in mezzo al fango. Oltre alla luce e a riflessi innaturali, i piedi sono estremamente piatti, come se fossero poggiati sul terreno. Il secondo dito dell’estremità più in basso della ragazzina a destra, inoltre, è troppo lungo. In più la pelle delle bambine sembra completamente priva di difetti, un’altra caratteristica delle immagini generate dall’intelligenza artificiale. Nella terza immagine, sia la coppia di soggetti, sia la luce sembrano più realistiche. I corpi, però, paiono fusi insieme e la bambina in primo piano sembra non avere le gambe. I disegni dei tessuti, inoltre, sono sfocati ne punto in cui si toccano.
L’utilizzo di immagini generate con l’Ia per documentare eventi reali favorisce la diffusione di fake news. Esse, infatti, vengono create partendo da un prompt testuale in cui vengono inseriti i parametri desiderati e questo permette a un soggetto o a un’organizzazione di imbastire vere e proprie campagne di disinformazione molto convincenti per una buona parte degli utenti dei social network, poco avvezzi a riconoscere i dettagli e gli errori che rimandano immediatamente all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Queste immagini, però, possono trarre in inganno anche i media. Le tre fotografie fasulle analizzate da DW News, infatti, sono finite anche su siti di informazione come il Palestinian information center e il tedesco Nordhessen-Journal.