In Empoli-Genoa a fare la differenza sono le due difese, la sfida al Castellani finisce senza reti

In Empoli-Genoa a fare la differenza sono le due difese, la sfida al Castellani finisce senza reti

L’anticipo di Serie A del sabato fra Empoli e Genoa termina con un pareggio a reti inviolate. Partita con poche occasioni e di grande densità, quasi fino al termine, in mezzo al campo. Buon esordio per Vitinha in casa ospite, fra le fila dei padroni di casa è Cambiaghi l’uomo più pericoloso. Un punto a test che serve a muovere la classifica e a continuare la striscia positiva per ambedue le squadre.

Primo tempo

Dopo un inizio di studio con qualche offensiva per ambedue le squadre ma non degne di nota, è chiaro come i due allenatori abbiano improntato la partita: con moduli quasi speculari, Nicola predilige il gioco sulle fasce, per sfruttare al meglio i centimetri dell’unica punta Cerri; lo squalificato Gilardino, invece, opta per il lancio lungo per evitare il pressing dei padroni di casa in mezzo al campo. È al 14’ che arriva la prima occasione per l’Empoli, con Cambiaghi che, sempre in posizione defilata, dalla sinistra decide di accentrarsi e, dopo aver saltato due avversari, prova ad incrociare sul primo palo, palla fuori di pochissimo con annessa illusione del gol per il pubblico di casa. La continua pressione dei padroni di casa sta portando il Genoa ad abbassarsi tantissimo e, conseguentemente, a sbagliare altrettanto: gli ospiti riescono ad uscire solo grazie al lancio lungo, per l’Empoli sono tante le possibilità davanti, manca solo la giusta cattiveria ma i toscani sono nettamente in controllo del match in questa fase.

Al 26’ si accende la sfida perché Sabelli la mette dentro a porta vuota ma Feliciani prima e il Var poi, annullano la rete del vantaggio genoano per fuorigioco alla prima vera occasione. Tutto nasce da un calcio d’angolo, sul colpo di testa di Badelj, proprio Sabelli allunga verso la porta, Caprile respinge ma è nuovamente il difensore grazie all’intervento di Retegui a ritrovare la sfera e a buttarla dentro: l’assistente alza subito la bandierina, da Lissone confermano dopo il check, si resta sullo 0-0. A dieci minuti dalla chiusura della prima frazione, gli ospiti hanno guadagnato tanto campo, andando a prendere alto l’Empoli, costringendolo a giocare di rimessa e senza la scioltezza vista nelle prime due uscite targate Nicola, in una fase di gara ben lontana dall’essere emozionante, complici anche le tante interruzioni decretate dal direttore di gara. Si chiude un primo tempo avaro di emozioni dopo soli sessanta secondi di recupero, con una sola emozione arrivata poco dopo la metà con il vantaggio ospite annullato dal Var; per il resto tanta imprecisione, pochi guizzi e grande densità in mezzo al campo. Empoli che si fa preferire a livello di gioco, ospiti sottotono come il loro uomo migliore, Gudmundsson, che oggi non sembra nella sua versione migliore.

Secondo tempo

La seconda frazione riparte come la stragrande maggioranza della prima: è l’Empoli a voler fare la partita e a tentare di costruire trame offensive, nonostante gli ospiti siano disposti bene in zona difensiva. I due allenatori sono già ricorsi alle panchine, andando a modificare leggermente l’attacco, dentro Ekuban e Cancellieri, fuori rispettivamente, Malinovsky e Cerri. È sempre dai piedi di Cambiaghi che nascono le occasioni più pericolose per i padroni di casa, al 52’ il gioiellino della squadra toscana colpisce il palo al termine di una bella azione corale nata da Gyasi che serve Cerri in area che a sua volta serve l’ex Pordenone che col piattone incrocia sul secondo palo e, complice una deviazione della retroguardia ospite, centra il montante alla destra di Martienz, settimo legno in stagione per i padroni di casa in campionato e tanta sfortuna per Cambiaghi. Superata l’ora di gioco la gara non accenna a decollare e resta bloccata, spettacolo invece bellissimo sugli spalti, con il tifo ospite incessante, non da meno quello dei tifosi toscani, con la tribuna coloratissima.

Entrati nell’ultimo quarto d’ora di gara i due allenatori provano la mossa per portare a casa i tre punti: Nicola butta nella mischia Destro, per Gilardino la carta è rappresentata da Vitinha, al suo esordio in Serie A. La speranza di ambedue i tecnici è che i terminali possano finalmente concludere verso lo specchio della porta, i padroni di casa ci sono riusciti, al momento, solamente tre volte, nessuna conclusione per gli ospiti. Le richieste sembrano essere state ascoltate e, ora, il finale potrebbe diventare bellissimo: prima è il Genoa a rendersi pericoloso con Vitinha che conquista la sfera, la difende e serve Frendrup che a sua volta allarga per il neoentrato Martin che dopo un rapido controllo la mette sul secondo palo col contagiri per Spence che la impatta benissimo di testa, salva tutto Luperto sulla linea di porta. Pochi secondi più tardi rispondono i padroni di casa che sfruttano un errore in impostazione di Martinez e recuperano ai trenta metri con Cacace che subito scodella in mezzo, Destro col tacco la gira, bene il portiere spagnolo in presa.

A sessanta secondi dall’assegnazione del recupero, Gudmundsson, autore, fino ad ora, di una prova sotto le aspettative, si accende andando a millimetri dal gol ma Caprile salva tutto. Tutto nasce da un rilancio di Martinez, Walukiewicz colpisce di testa ma al posto di allontanare serve involontariamente l’islandese che tenta il colpaccio con una conclusione chirurgica dai trenta metri, è l’ultima emozione del match perché appena tre minuti dopo arriva il triplice fischio di Feliciani che determina la chiusura del match, non prima di aver, però, sventolato il secondo giallo a De Winter per aver atterrato Fazzini che lo aveva superato in velocità. Un punto a testa per Empoli e Genoa, terzo risultato utile consecutivo per i padroni di casa, per gli ospiti è l’ottavo. A fare la differenza sono state le due difese, tratti granitiche. Nel prossimo turno i toscani avranno lo scontro salvezza contro la Salernitana, per i liguri invece ci sarà l’Atalanta in lotta per un posto Champions.

Il tabellino

EMPOLI (3-4-2-1): Caprile; Ismajli, Walukiewicz, Luperto; Bereszynski (54’ Cacace), Grassi (71’ Kovalenko), Maleh, Gyasi; Zurkowski (71’ Destro), Cambiaghi (85’ Fazzini), Cerri (54’ Cancellieri). Allenatore: Davide Nicola



GENOA (3-5-2): Martinez; De Winter, Bani, Vasquez; Sabelli (76’ Martin), Frendrup, Badelj, Malinovsky (46’ Ekuban), Spence; Gudmundsson, Retegui (76’ Vitinha). Allenatore: Gaetano Caridi (Alberto Gilardino squalificato)

Ammoniti: Walukiewicz (E), De Winter (G), Sabelli (G), Cambiaghi (E)

Espulsi: De Winter (G)

Arbitro: Ermanno Feliciani (Teramo)

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