I vari “Fleximan” autori degli atti vandalici ai danni di autovelox e dossi riportati dalle cronache di mezza Italia nelle scorse settimane se la sono presa sin qui con i limitatori di velocità. Ma a Treviso, c’è stato chi ha invece preso di mira i parchimetri, vandalizzandoli e procurando danni per migliaia di euro. Lo riporta la stampa locale, facendo presente come il presunto responsabile (ribattezzato “Parkman”) sia stato individuato proprio nelle scorse ore. Secondo quanto ricostruito, tutto è iniziato pochi giorni fa, quando gli automobilisti della città veneta hanno trovato ben quattro parchimetri fuori uso nel giro di qualche ora. E non si trattava di malfunzionamenti accidentali: gli schermi erano stati distrutti con della schiuma, probabilmente del poliuretano espanso solitamente utilizzato in edilizia, erano state ostruite le fessure per tessere, monete e scontrini.
Non vi erano insomma dubbi sul fatto che si fosse trattato di un atto vandalico. Tanto più che i parchimetri in questione si trovavano a diversi metri di distanza l’uno dall’altro. A seguito dell’accaduto, gli agenti della polizia locale hanno avviato le indagini, utilizzando allo scopo anche i filmati registrati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza del territorio comunale. E la ricerca ha dato i suoi frutti: stando a quel che riporta oggi il quotidiano Il Gazzettino, l’autore del blitz vandalico sarebbe stato ripreso proprio da una telecamera. L’uomo avrebbe agito da solo, mentre gli agenti stanno cercando di fare luce sui motivi che lo avrebbero spinto ad agire. Secondo quel che riporta TrevisoToday, è per ora da escludere che a spingere Parkman ad entrare in azione sia stata una multa per divieto di sosta o altre rivendicazioni simili. Saranno insomma le prossime ore a dover fare chiarezza.
Nel frattempo, il sindaco di Treviso, Mario Conte, è intervenuto condannando duramente l’accaduto in una nota pubblicata sui social network. “Parliamo di un vandalo che ha danneggiato le colonnine per il pagamento dei parcheggi. Parkman è l’“erede mediatico” di Fleximan, quello che viene indicato come “vendicatore” dei velox. Penso che mitizzare o esaltare l’operato di queste persone sia sbagliato – ha scritto – manifestare il dissenso non significa distruggere beni che poi è tutta la comunità a pagare. Perché, di fatto, anche chi gira in bici o va a piedi si troverà poi a ripagare i danni dei vari Flexi e Parkman. Io sono per le regole, per il rispetto e per il confronto. Per quanto mi riguarda Fleximan, Parkman, Dossoman e surrogati vari sono tutti delinquenti che spero vengano individuati e puniti”.