Antagonisti e fan di Cospito nella rete anarchica di Ilaria

Antagonisti e fan di Cospito nella rete anarchica di Ilaria

La supplente delle medie Ilaria Salis è già un simbolo per il mondo anarchico. La stessa rete di disobbedienti che sfilava nelle strade per Alfredo Cospito, l’ex terrorista anarchico al 41-bis per la sua «estrema pericolosità», adesso organizza presidi e manifestazioni per «Ila», come la chiamano i compagni dell’«Assemblea Solidarietà Antifa a Budapest». Gli anarchici si stanno mobilitando, in attesa della prossima data cruciale: il 13 febbraio, giorno dell’udienza per l’estradizione di Gabriele Marchesi, l’altro antagonista accusato, come la Salis, del pestaggio dei militanti di estrema destra a Budapest. Per quel giorno la rete anarchica ha organizzato un presidio davanti al Tribunale di Milano, ma già il prossimo sabato è prevista una manifestazione a Roma e poi sabato 17 a Milano, al grido di «Né prigione, né estradizione. Free all’Antifas» (gli antifascisti).

Il gruppo «Rivoluzione Anarchica» ha diramato un comunicato: «Torniamo in strada in solidarietà agli arrestat* e ricercat* per i fatti di Budapest! Saremo sempre al fianco delle compagne e dei compagni. Per ribadire che l’antifascismo è pratica d’autodifesa che va coltivata quotidianamente per non lasciare spazio ai fascisti!». Uno dei compagni della Salis, parlando da Budapest in forma anonima al sito della rete anarchica giustifica i raid punitivi con i manganelli telescopici: «Il nostro gruppo rivendica le pratiche antifasciste di cui i nostri compagni e compagne sono accusati, a prescindere dalla loro colpevolezza». L’invito allargato ai compagni è di «mobilitarsi sul proprio territorio, ognuno come crede». La rete Antifa ha diramazioni in tutta Europa ed è formata da militanti di estrema sinistra di ispirazione comunista che teorizzano la resistenza, anche con metodi violenti, contro la destra ma anche contro «lo sfruttamento, l’esclusione sociale e le politiche autoritarie e razziste dei governi europei». Molto organizzata nel nord Europa, in particolare in Germania dove è attiva con il nome di «Hammerbande», la banda del martello, quella a cui sarebbe legata la Salis. «Come avvenuto nel caso di Alfredo Cospito, solo una mobilitazione determinata e internazionale può fare la differenza» si legge nei comunicati. Le azioni del gruppo sono già iniziate nelle settimane scorse. Lo scorso 13 gennaio diverse centinaia di persone appartenenti ai collettivi anarchici e pro-Palestina hanno sfilato a Milano in solidarietà della Salis. «Fuori tutti dalla galere», «Ilaria, Tobias, Maya e Gabriele liberi» ma anche «Fuoco alle banche», tra petardi e fumogeni rossi. Cortei in cui è facile che scappi lo scontro con la polizia, come era successo per Cospito.

Un mondo che la Salis frequenta da tempo. Lo scorso luglio è stata condannata – sentenza definitiva della Cassazione – per concorso esterno in resistenza a pubblico ufficiale per gli scontri scoppiati nel 2014 con le forze dell’ordine intervenute per sgomberare un centro sociale a Milano. «Salis e Alice Vita – si legge nella sentenza – avevano intonato cori ostili, posizionato per la strada sacchi di spazzatura e bidoni, insultato i poliziotti, lanciato al loro indirizzo l’immondizia con frasi oltraggiose (mangiate o giusto nella monnezza potete stare)». Una delle 4 condanne (e 29 denunce, come raccontato dalla Verità) collezionate della maestra «antifa».

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