Secondo l’Istituto nazionale di statistica (Istat), nel corso del 2022 si sono celebrati 189.140 matrimoni e 82.596 divorzi. Nel 2012 i matrimoni sono stati 207.138 e i divorzi 51.319. La tendenza degli ultimi anni mostra una contrazione del numero di unioni e un aumento degli scioglimenti di matrimoni. Questo andamento giustifica il ricorso alla separazione in casa, un metodo meno oneroso di porre fine a un’unione ma non sempre facile da vivere e gestire.
La separazione in casa può essere una scelta fatta anche per dare continuità al ruolo genitoriale dei coniugi, per difficoltà economiche e anche logistiche.
Al di là dei motivi che inducono a optare per questa soluzione, la separazione in casa non è esente da criticità.
Cosa è la separazione in casa
La separazione in casa è quella condizione nella quale marito e moglie rimangono nella stessa casa, di solito dormendo in due stanze diverse, senza ricorrere a un tribunale per sancire la separazione prima e, successivamente, il divorzio.
In pratica, i coniugi evitano di rivolgersi a un giudice affinché venga sancito legalmente chi resterà nella casa coniugale, quali beni sono assegnati a un coniuge e quali all’altro coniuge e, non da ultimo, a chi sono affidati i figli.
Un accordo pacifico tra marito e moglie che, nulla lo vieta, possono anche decidere in modo autonomo in che misura il coniuge economicamente più forte aiuta l’altro.
Il concetto di coabitazione si riduce, di fatto, alla condivisione della medesima abitazione: i coniugi non convivono più, si limitano a coabitare.
Come funziona la separazione in casa
La procedura può essere semplice. Ci si rivolge all’ufficiale di Stato civile del comune di residenza di almeno uno dei due coniugi e, a seguire, la coppia verrà convocata dal sindaco o da un suo delegato affinché possa confermare l’intenzione di separarsi in casa e che questa possa essere annotata nell’atto di matrimonio. Il costo della procedura è di 16 euro.
Le conseguenze legali della separazione in casa
Con la separazione in casa vengono a mancare gli elementi fondanti dell’unione matrimoniale ma, pure vivendo da separati, i coniugi sono obbligati a rispettare gli obblighi del matrimonio e, quindi, l’obbligo di fedeltà, quello di collaborazione, quello di coabitazione e il sempiterno obbligo di rispetto dei bisogni morali e materiali della famiglia.
I coniugi possono rivolgersi al tribunale in qualsiasi momento al fine di riconciliarsi legalmente ma anche per avviare la separazione giudiziale o avviare l’iter che conduce al divorzio. Infatti, la separazione in casa non pone limiti all’ottenimento di una sentenza di divorzio anche se può complicare un po’ le cose laddove uno dei due coniugi non fosse consenziente. In questo caso è necessario dimostrare che la coabitazione è stata scelta soltanto per esigenza e non per motivi affettivi.
Al di là di ciò, la separazione in casa può essere foriera di difficoltà nel ricercare un equilibrio perché, non essendoci disposizioni legali che la definiscono, è compito dei coniugi avere un comportamento rispettoso degli spazi altrui e di quelli condivisi, della conduzione delle normali attività famigliari, così come dei ritmi di tutti i componenti del nucleo.
Qui abbiamo fornito qualche consiglio per vivere la separazione in casa nel modo più sereno possibile.
Una situazione che può diventare incandescente e portare ad attriti nel caso in cui i coniugi decidessero di divorziare.