La Lega denuncia Ilaria: “Assalì le nostre militanti”

La Lega denuncia Ilaria: "Assalì le nostre militanti"

Adesso che è diventata un personaggio famoso, puntualmente il passato le presenta il conto. Le foto di Ilaria Salis con i ceppi e al guinzaglio, nemmeno fosse un cane, da Budapest hanno fatto il giro del mondo e sono arrivate fino a Monza. I militanti del Carroccio si sono ricordati dei tafferugli scoppiati il 18 febbraio 2017, quando decine di giovani dei centri sociali assaltarono un gazebo della Lega e Matteo Salvini bollò con parole di fuoco lo squadrismo degli assalitori. C’era anche lei in quel vortice di urla, spintoni, devastazioni. Due ragazze furono ricoperte di insulti e sputi. «Per tali fatti – si legge in una nota della Lega – Ilaria Salis finì a processo, riconosciuta dai militanti del partito».

Insomma, per essere una maestra idealista, si dovrà ammettere che si trovava sempre nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Era a Budapest su un taxi in compagnia di un membro della Hammerbande, Tobias Edelhoff, che in udienza a sorpresa si è dichiarato colpevole. Ed era a Monza, a fianco dei facinorosi che si avventarono contro il chiosco del Carroccio. A Budapest, come sappiamo, il processo è in corso e lei si proclama innocente. Per i fatti di Monza invece fu assolta e va detto che fu lo stesso pm, circostanza non comune, a chiedere l’assoluzione. Insomma, si stabilì che lei era nel corteo degli antifascisti ma non aveva mosso le mani contro gli avversari politici.

E però la storia non è finita. Fatalmente, si fronteggiano due narrazioni contrapposte. «L’avvocato Roberto Zingari che difende una delle ragazze aggredite – scrive la Lega in un altro comunicato – è determinato a promuovere azioni e a utilizzare tutti gli strumenti di legge per far piena luce su quell’episodio di gravissima violenza politica». Insomma, la verità è per il Carroccio ancora monca e le responsabilità di Salis potrebbero essere soppesate di nuovo sulla bilancia della giustizia.

Non solo. Matteo Salvini porta a galla i sospetti che molti coltivano: «Le immagini di Ilaria Salis incatenata sono scioccanti e spero che possa dimostrarsi innocente. Certo, è sorprendente che lei sia stata presente in occasione di manifestazioni violente a Budapest come a Monza nel 2017, quando venne distrutto un gazebo della Lega». La conclusione è incendiaria: «Mi permetto di dire che non sarei felice se Salis fosse l’insegnante di mia figlia». «Va bene tutto, ma non si possono fare dichiarazioni di questo tipo – replica Maurizio Salis, il padre di Ilaria . – L’uscita di Salvini mi sembra fuori luogo». Eugenio Losco, difensore della maestra, ricostruisce i passaggi di quella vicenda: «Ilaria Salis venne assolta dall’accusa di aver assaltato con altri un gazebo della Lega per non aver commesso il fatto. Aveva soltanto partecipato a un corteo dove venne identificata dalla Digos in un video finito agli atti dell’inchiesta. Dalla sentenza – conclude Losco – emerge che Salis abbia soltanto preso parte al corteo, senza aver ricoperto alcun ruolo nell’assalto al gazebo e senza nemmeno aver istigato altre persone».

Il giudice del tribunale di Monza Maria Letizia Borlone nelle motivazioni va oltre e afferma che Salis ha impedito che le violenze contro il banchetto dilagassero, «mettendo il braccio dietro la schiena ad un giovane che aveva appena buttato a terra la bandiera leghista, come ad invitarlo a proseguire nel corteo». Insomma, Salis contrastava la Lega in strada, come è normale in democrazia, ma non si sarebbe spinta oltre. Anzi, si mise di mezzo per bloccare gli attacchi. Controreplica la Lega: «Salis è un soggetto ampiamente noto alle forze di polizia».

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