Il momento di picco del veganesimo è ormai alle spalle. I dati parlano chiaro: il consumo della carne continua a crescere, mentre le catene di cibo vegano – Beyond Meat in testa – devono fare i conti con un drastico calo di entrate. Il declino dell’alimentazione prettamente plant-based trova riscontri nei recenti sondaggi della Gallup: dal 3 per cento della popolazione nel 2018 fino all’1 per cento nel 2023. Emblematico quanto sta accadendo nel Regno Unito, dove i fast food vegani rischiano l’estinzione.
La catena di cibo vegano lanciata da Lewis Hamilton e Leonardo DiCaprio ha chiuso metà delle sue filiali in Regno Unito e le previsioni sono catastrofiche: il calo di popolarità del veganesimo potrebbe portare al fallimento di molti ristoranti nel giro di due anni: impossibile competere con le catene dedicate alla carne. Ma non solo: il co-fondatore di Veganuary Matthew Glover ha affermato che le start-up vegane vengono superate da catene più affermate che hanno lanciato la gamma a base vegetale, tra cui aziende del calibro di Greggs e McDonald’s.
L’esperta Helen Dewdney ha spiegato che sempre più persone stanno abbandonando il mondo vegano dopo aver realizzato che si tratta di uno stile di vita difficile da mantenere.“Penso che molte persone pensassero che sarebbe stato più facile di quanto non lo sia trovare alternative e avere comunque una dieta variata”, le sue parole ai microfoni del Daily Mail: “Molti stanno cercando di ridurre il consumo di carne e diventare vegetariani o vegani part-time, il che significa che i ristoranti che prevedono solo un menu vegano vedono sempre meno clienti all’ingresso”. E non si tratta di una problematica esclusivamente britannica, ma di una “tendenza globale”.
Come anticipato, la catena Neat Burger sostenuta da Hamilton e DiCaprio ha chiuso metà delle sue sedi londinesi. C’è chi per sopravvivere, come accaduto in un locale vegano nel Cheshire, è disposto a servire anche carne. A novembre, il CEO di Beyond Meat, Ethan Brown, ha dichiarato agli investitori che l’azienda sta faticando ad attrarre nuovi clienti a causa della percezione che le loro alternative alla carne a base di proteine vegetali siano eccessivamente lavorate e malsane. Nel mirino anche gli alti costi del cibo a base vegetale, tali da spingere sempre più persone a preferire opzioni meno costose (carne ma anche latticini).
La crisi economica si è fatta sentire. VGN Boulevard era stato selezionato come uno dei dieci migliori ristoranti vegan del Regno Unito, ma la pandemia da Covid-19 e le crisi internazionali hanno colpito duramente. Stesso discorso per il ristorante V o V a Sheffield, costretto a chiudere i battenti poco meno di tre mesi fa. Insomma, le criticità sono numerose e probabilmente la moda del veganesimo sembra destinata a percentuali residuali.