Assalto al portavalori: inferno di fuoco in strada. Colpito uno dei banditi, gravi le guardie giurate

Assalto al portavalori: inferno di fuoco in strada. Colpito uno dei banditi, gravi le guardie giurate

La strada bloccata da uomini in mimetica armati di mitra, le auto date alle fiamme, l’assalto al portavalori e la sparatoria in fuga. Le scene da film arrivano dal Sassarese, dove ieri mattina un commando di almeno otto banditi ha rapinato una carovana di blindati.

Il panico si scatena intorno alle 8 sulla trafficata statale che collega Sassari e Cagliari, quando i banditi mettono in atto un piano dettagliato nel quale armi, violenza e depistaggi ne sono l’ossatura: una catena a chiudere la strada e chiodi sparsi sull’asfalto danno il via al raid, mentre uomini incappucciati in tenuta paramilitare danno fuoco a furgoni e auto per creare una barriera di fuoco impenetrabile. Le immagini del video girato da un camionista mettono i brividi e lasciano sgomenti.

Ma è solo l’inizio, perché è quando sopraggiungono i blindati portavalori della «Vigilpol» che si scatena l’inferno. Urla, minacce, partono colpi di fucile, pistole e kalashnikov in aria e ad altezza d’uomo, una guardia giurata viene ferita a una gamba da un proiettile. Poi, con seghe circolari, gli uomini aprono i blindati come fossero scatolette di tonno e riescono a mettere le mani su due delle tre casseforti, sullo sfondo di una colonna di fumo e di un centinaio di automobilisti pietrificati. Sembra che l’obiettivo fossero diverse centinaia di migliaia di euro destinate al pagamento delle pensioni a partire da oggi.

«Erano esperti e pronti a tutto», racconta un testimone all’Unione Sarda. La mobilitazione di carabinieri e polizia è però immediata, al punto che i rapinatori – uno dei quali ferito – sono costretti a ritirarsi precipitosamente dopo pochi minuti: altri complici li attendevano in una vicina strada provinciale su un pick-up e una Panda, che sono stati abbandonati e bruciati pochi chilometri più avanti. A poca distanza c’era anche dell’esplosivo già innescato e pronto a brillare. Cento uomini, un elicottero, posti di blocco ovunque e decine di pattuglie: questa la macchina attivata dal piano regionale anti-rapine per la caccia al commando in fuga.

Per l’intera giornata di ieri le ricerche si sono concentrate in tutto il Sassarese lungo due direttrici: la provinciale che lambisce i paesi di Siligo, Banari e Ittiri e le strade di campagna verso la provincia di Nuoro. Alla fine il bilancio sarà di quattro vigilantes feriti (uno dei quali in gravi condizioni dopo l’incidente a bordo del primo mezzo). E se l’efferatezza della banda ha scioccato i testimoni, è il copione dell’assalto ad aver colpito le forze dell’ordine. Il raid di ieri sulla 131 è infatti la fotocopia di altri due, messi in atto nel novembre del 2022 a pochi chilometri di distanza e il 4 dicembre scorso nella Sardegna sud orientale. Anche due mesi fa i banditi, armati di fucili semiautomatici e di kalashnikov, erano una decina e avevano bloccato un furgone della Mondialpol con le riserve in denaro per gli uffici postali dell’Ogliastra.

Ma la piaga dei furti ai portavalori è in vertiginoso aumento: quello stesso giorno in Piemonte un gruppo di malviventi ha tentato di bloccare un mezzo che trasportava oro sull’A4 Torino-Milano. La scorsa estate a Cambiago, nel Milanese, fu un vero e proprio assalto paramilitare con quattro auto rubate e bande chiodate per rubare materiale tecnologico da un furgone.

Secondo il rapporto dell’Abi del 2023, tra il 2013 e il 2022 sono stati messi in atto in media 38 assalti all’anno. L’annus horribilis è stato il 2016 – 45 attacchi, 26 dei quali ai veicoli. Un fenomeno che ora preoccupa e non solo in Sardegna.

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