Vodafone chiude la porta a Iliad per concentrarsi sui colloqui con Swisscom. Lo scorso dicembre, infatti, il gruppo telefonico fondato da Xavier Niel aveva presentato un’offerta per rilevare le attività italiane del gruppo britannico guidato da Margherita Della Valle (in foto), arrivando poi in seguito a migliorarla mettendo sul piatto una fusione paritetica, 6,6 miliardi in contanti e un finanziamento soci per 2 miliardi. Ed era stata stralciata, come previsto in un primo momento, l’opzione che consentiva a Iliad di acquistare un ulteriore 10% all’anno a un prezzo prestabilito.
I britannici, infatti, non vorrebbero abbandonare del tutto il mercato italiano e la proposta – nella sua prima configurazione – di fatto profilava un addio, seppur a rate. «Il gruppo Vodafone ha rifiutato questa nuova offerta», ha scritto Iliad nella nota, che riteneva essere «la migliore possibile a vantaggio del mercato e del settore delle telecomunicazione italiani». L’entusiasmo però non è stato condiviso da Vodafone. Da quanto raccolto da Il Giornale, tra le principali motivazioni del «no» ci sarebbe una valorizzazione ritenuta insufficiente. In una nota di risposta, Vodafone si è limitata a dichiarare che «a dicembre abbiamo comunicato che stiamo esplorando opzioni con diverse parti in Italia. Abbiamo interrotto le discussioni con Iliad mentre continuano le interlocuzioni con altre parti».
Si usa il plurale, anche perché in un settore iper competitivo è possibile che anche altri abbiano bussato alla porta di Vodafone, ma in realtà gli svizzeri di Swisscom, che controllano Fastweb, sono molto più avanti di tutti gli altri. Quest’ultimi si trincerano dietro a un «no comment», ma secondo quanto trapela da ambienti finanziari potrebbero già essere in una fase di colloqui in esclusiva. Ieri, 31 gennaio, il titolo di Vodafone ha ceduto oltre il 2% alla Borsa Londra. La prospettiva di sinergia con Iliad, tra le compagnie più competitive sul fronte prezzi, avrebbe probabilmente avuto effetti positivi su un mercato dove la competizione sul prezzo è molto aggressiva. Sulle volontà di Vodafone se ne saprà di più forse il 5 febbraio, quando saranno presentati i conti della trimestrale.
I francesi di Iliad ora proseguiranno «a rafforzare la propria posizione in Italia e a perseguire con determinazione la conquista di quote di mercato in tutti i segmenti». E chissà che, un domani, dopo lo scorporo della rete di Tim, il mirino non possa posarsi su un’alleanza con il gruppo guidato dall’ad Pietro Labriola. Uno scenario comunque lontano, che verrebbe reso più complicato in termini di Antitrust qualora l’aggregazione tra Fastweb e Vodafone dovesse prendere corpo. Intanto, sul fronte Tim, scadeva ieri il termine ultimo per presentare un’offerta sulla società dei cavi Sparkle, che finirà al Mef.