Torna a salire la tensione nel Mar Rosso, dove un missile sparato dallo Yemen ha colpito una nave mercantile al largo delle coste del Paese. Gli Houthi, appoggiati dall’Iran, hanno rivendicato di aver condotto “un attacco missilistico contro una nave commerciale americana” nel Golfo di Aden, provocando un incendio a bordo. Il portavoce militare dei ribelli yemeniti, Yahya Saree, ha dichiarato che la portacontainer Koi – battente bandiera della Liberia e facente parte della flotta francese Cma Cgm – era diretta “verso i porti della Palestina occupata” da Israele ed è stata bersagliata da “diversi missili che hanno colpito direttamente il bersaglio”.
L’ultimo attacco degli Houthi
La notizia è stata confermata anche dalla società di sicurezza marittima Ambrey. “Una nave mercantile sarebbe stata bersagliata da un missile mentre era in navigazione a sud-ovest di Aden, nello Yemen“, ha dichiarato la stessa fonte, aggiungendo che “la nave ha riportato un’esplosione” a bordo. L’episodio si è verificato poche ore dopo che gli Houthi avevano lanciato missili contro il cacciatorpediniere statunitense USS Gravely, sempre nel Mar Rosso. Il portavoce dei ribelli, Saree, citato dall’agenzia yemenita Saba, ha avvertito che il gruppo risponderà a qualsiasi escalation statunitense-britannica con un’ulteriore escalation, e che non esiterà a lanciare ulteriori attacchi in rappresaglia per qualsiasi azione considerata una “follia” contro lo Yemen.
Intanto, il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha annunciato di avere distrutto un missile terra-aria delle milizie filo-iraniane Houthi in Yemen che era “pronto per il lancio“. In una nota, le Forze armate Usa hanno precisato che l’operazione è avvenuta intorno alle 15:30 locali (le 13:30 in Italia). “Il missile è stato localizzato presso una postazione militare degli Houthi in Yemen, ed è stato distrutto dopo che le forze statunitensi hanno determinato una minaccia imminente“, si legge nel comunicato.
Ricordiamo che da metà novembre scorso gli Houthi stanno portando avanti degli attacchi contro le navi dirette in Israele come risposta a quella che considerano un’aggressione della Striscia di Gaza, in corso dal 7 ottobre 2023. Questo ha spinto il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, a lanciare un’operazione multinazionale finalizzata a proteggere la navigazione nel Mar Rosso. Inoltre, le forze statunitensi e britanniche hanno condotto significativi attacchi contro le postazioni degli Houthi, con l’obiettivo di ridurre la capacità dei miliziani di attaccare le navi commerciali.
Gli ultimi blitz dei ribelli yemeniti
La lista dei raid degli Houthi inizia ad essere particolarmente lunga. Nei giorni scorsi è stata colpita la petroliera Marlin Luanda battente bandiera delle Isole Marshall. L’attacco in questione, per la cronaca, è stato il primo a colpire una nave commerciale da quando Stati Uniti e Regno Unito si sono uniti in una seconda serie di attacchi contro i militanti yemeniti, gli stessi che hanno causato gravi perturbazioni al commercio globale prendendo di mira le imbarcazioni occidentali – o connesse all’Occidente – transitanti attraverso il Mar Rosso. Da novembre ad oggi si contano oltre trenta raid.
In un simile scenario gli attacchi alle navi al largo delle coste dello Yemen hanno spinto molte compagnie di navigazione a fuggire dalla regione. Secondo il gruppo di servizi marittimi Clarksons nelle ultime settimane gli arrivi di navi portacontainer nella zona sono diminuiti del 90% rispetto ai livelli di inizio novembre.