Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, non utilizza mezze parole a proposito dell’evasione fiscale. L’esponente di governo di Fratelli d’Italia è intervenuto in commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria per spiegare la legge delega per la riforma fiscale: “Stiamo procedendo celermente – afferma -. Sette decreti attuativi sono già stati approvati, un altro – sui giochi – è all’esame delle commissioni parlamentari, e ci accingiamo a varare altri 2 provvedimenti molto rilevanti: sulle sanzioni e sulla riscossione“.
A un certo punto, però, arriva un passaggio nel quale Leo parla espressamente dell’evasione fiscale “come un macigno tipo il terrorismo” per cui “si deve tutti collaborare“. Per poi aggiungere, a proposito del concordato preventivo: “Quello che si deve fare ed è quello su cui stiamo lavorando con l’Agenzia delle Entrate, Sogei, è il cosiddetto ‘data scraping‘, considerando cioè anche i dati sul tenore di vita che professionisti e imprenditori pubblicano sui social – annuncia il viceministro -. Già abbiamo iniziato a ragionare col Garante della Privacy e da parte loro c’è assoluta disponibilità, ferma restando la tutela dei dati personali. La collaborazione col Garante è assolutamente fondamentale“.
La replica della Lega a Leo
Parole che hanno fatto storcere il naso alla Lega. Il senatore Claudio Borghi pubblica sul proprio profilo X (ex Twitter) la frase “incriminata” e commenta: “Io non ho mai evaso un centesimo in vita mia (dipendente) ma direi che certi toni e parallelismi impropri (ad essere buoni) sono da evitare“. Non è da meno il suo collega di partito Armando Siri, già sottosegretario alle Infrastrutture, che si dice “meravigliato” dalle parole di Leo. “Questo slogan, che sicuramente scalda i cuori ideologici di chi ha sempre scambiato la giusta lotta all’evasione con un’indiscriminata caccia alle streghe, esonda i confini del programma di Governo, che in politica economica e fiscale ha l’obiettivo di ridurre il carico fiscale raggiungendo una Flat Tax al 15% per tutti e semplificare gli adempimenti“.
Il consulente economico di Matteo Salvini invita quindi il viceministro “a studiarsi l’approfondito studio del professor Pietro Boria, Docente di Diritto Tributario all’Università La Sapienza di Roma e del suo team che ha rivelato come i dati sull’evasione fiscale sciorinati fino ad oggi sono totalmente privi di fondamento. La dimensione dell’evasione fiscale in Italia non supera i 15 miliardi all’anno. Una cifra sicuramente rilevante, ma in linea con gli altri Paesi dell’Ue“. Siri, quindi, propone “l’abbassamento delle tasse e la semplificazione del sistema fiscale come abbiamo già iniziato a fare con la Flat Tax al 15% fino a 85 mila euro per le Partite Iva“. Estendere questa riforma a tutti rimane dunque “l’obiettivo di legislatura che abbiamo sottoscritto nel nostro programma di coalizione, non assurde manie di persecuzione dal sapore vagamente Orwelliano“.