Record di occupati a dicembre 2023, sono infatti 23 milioni 754mila i soggetti che hanno un lavoro. Il dato è superiore rispetto a quello dello stesso mese ma nel 2022, l’incremento è di 456mila unità e coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, salvo dei 35-49enni a causa della dinamica demografica negativa. I dipendenti permanenti sono 418mila mentre quelli autonomi sono 42mila. Scendono di 5mila unità i lavoratori a termine. L’analisi dell’Istat descrive uno scenario positivo per il mercato del lavoro italiano che certifica il successo delle politiche attuate dall’esecutivo. Ecco tutti i numeri.
L’analisi dell’Istat
All’interno dell’analisi dell’Istituto si può notare che il tasso di occupazione è aumentato al 61,9% su base mensile mentre quello di inattività, considerando il medesimo arco temporale, ammonta al 33,2%. Scende invece il tasso di disoccupazione al 7,2% con -0,2 punti rispetto a novembre, si tratta di un dato interessante in quanto è ai minimi dal 2008. Il tasso di disoccupazione giovanile è diminuito di 0,4 punti arrivando al al 20,1%. Il tasso totale, come anticipato, si attesta al livello più basso da dicembre 2008, dove si trovava al 6,9%, mentre per i giovani si verifica un incremento da luglio 2007 quando venne registrato al 19,4%.
I soggetti in cerca di lavoro
Lo studio Istat attesta l’incremento del numero di inattivi dello 0,2%, si tratta di un aumento di 19mila unità e considera i soggetti tra i 15 e i 64 anni. Tra gli uomini e coloro che hanno dai 15 ai 34 anni viene registrato un calo. Il tasso di inattività sale al 33,2%, ovvero di 0,1 punti. Diminuiscono il numero di soggetti in cerca di lavoro dell’8,5% rispetto a dicembre 2022, il decremento ammonta a 171mila unità e così anche quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce del 2,5%, ovvero di 310mila soggetti.
Le politiche dell’esecutivo
L’esecutivo guidato dal premier Giorgia Meloni ha dettato una linea specifica in merito al mercato del lavoro. L’obiettivo del governo è proprio quello di aumentare l’occupazione dando possibilità ai giovani rientrare nel mondo professionale e a coloro che non hanno un impiego di poterlo trovare. Per questa ragione l’eliminazione graduale del reddito di cittadinanza e l’inserimento di misure a sostegno del lavoro sono fattori che hanno contributo a implementare il fenomeno dell’occupazione aiutando anche le imprese nella ricerca di personale. Un esempio è l’incremento dei lavoratori stagionali in spiagge e ristoranti dopo il taglio alla misura voluta dai pentastellati.