“La risposta di Bruxelles agli agricoltori? Filo spinato all’Europarlamento”

"La risposta di Bruxelles agli agricoltori? Filo spinato all'Europarlamento"

La protesta degli agricoltori imperversa in tutta Europa. Dalla Francia all’Olanda, passando per Italia, Polonia e Germania, fino a Romania e Spagna: la rivolta dei contadini sta generando notevoli inconvenienti sulle reti stradali europee. L’obiettivo è arrivare a un cambio di passo nelle politiche europee. Nel mirino le folli scelte contenute nel Green Deal europeo, a partire dalle misure da 55 miliardi di euro introdotte per rinnovare e rendere più sostenibile la Politica agricola comune, senza dimenticare l’obbligo delle rotazioni delle culture, la riduzione dell’uso di fertilizzanti, l’aumento del costo delle materie prime e del prezzo del gasolio agricolo. “E qual è la risposta dell’Europa? – si chiede la leghista Silvia Sardone – Il filo spinato davanti al Parlamento europeo“.

Non si tratta di una novità: già in passato la risposta dell’Ue è stata affidata a filo spinato e barriere. Un fenomeno che va avanti da diverso tempo: dalle proteste contro la Banca centrale europea del 2015 alle manifestazioni contro le politiche europee (dall’immigrazione al green) registrate negli ultimi anni. Tornando all’oggi, la mobilitazione degli agricoltori è arrivata sino in Belgio, con particolari disagi nelle zone periferiche di Bruxelles. Per fronteggiare l’emergenza, la polizia belga ha messo in atto delle misure preventive all’Europarlamento per respingere il possibile assedio dei contadini. Il filo spinato è presente ormai da giorni, così come le camionette della polizia. Perentorio il giudizio dell’europarlamentare leghista Silvia Sardone: “L’Europa invece di venire incontro alle esigenze dei contadini li tratta come criminali. Come è noto gli agricoltori protestano contro le scelte europee che criminalizzano il settore agricolo e l’allevamento, contro l’aumento delle tasse e dei costi del carburante. Inoltre l’Europa impone restrizioni sempre più stringenti sull’uso di fertilizzanti, porta avanti insensate richieste di destinare i terreni agricoli ad aree non produttive e vuole costringere le aziende a numerosi vincoli burocratici. Non dimentichiamo inoltre il supporto alla carne sintetica, agli insetti come cibo del futuro”.

Dopo giorni di silenzio, la commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen ha annunciato che giovedì presenterà una proposta per una nuova deroga alle norme europee che riguardano gli agricoltori in merito alle quote minime di terreno da lasciare a riposo per poter accedere agli aiuti della Politica Agricola Comune. Per la Sardone, a Bruxelles hanno finalmente capito che “bisogna fare marcia indietro dopo anni di politiche insensate” che hanno criminalizzato gli agricoltori, dipinti come nemici del clima. L’analisi dell’esponente del Carroccio è netta: “Insomma gli agricoltori vogliono difendere le nostre tradizioni e i nostri prodotti, messi in crisi da scelte sbagliate che danneggiano un intero settore favorendo le produzioni extraeuropee che non hanno la stessa qualità e lo stesso livello di sicurezza alimentare dei nostri prodotti”.

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