Anno nuovo, vecchie incertezze: se lo switch-off completo alla nuova tecnologia del digitale terrestre (Dvb-T2) sarebbe già dovuto avvenire da un anno, il 2024 dovrebbe (anzi potrebbe) essere quello decisivo per effettuare questo passaggio che fino a questo momento ha riservato numerosi ritardi sulla tabella di marcia.
Cosa sono i “Mux”
La nuova tecnologia in gergo tecnico si chiama Multiplex (abbreviazione in Mux) del digitale terrestre. Di cosa si tratta? La parola serve a indicare la tecnica che serve per trasmettere i segnali (sia quelli televisivi ma anche quelli radiofonici) del nuovo digitale. Quella attuale è la Dvb-T1 ma, come detto, ci troviamo nell’epoca di transizione verso il Dvb-T2. Rispetto al passato, i passi in avanti della tecnologia consentiranno un minor utilizzo di frequenze rispetto a quelle attuali e la creazione dei “pacchetti”, quindi più canali e diverse trasmissioni all’interno dello stesso Multiplex. Per gli utenti comuni può sembrare una cosa di poco conto ma per gli operatori del settore si tratta di un progresso importante.
Le date
C’è almeno tutta la prima parte dell’anno per mettersi in regola con tv o decoder nuovi prima di non vedere più, in chiaro, alcuni canali Rai che saranno i primi a essere investiti da questo passaggio. Secondo quanto affermato recentemente da Stefano Ciccotti, direttore delle tecnologie a Viale Mazzini, la data da segnare sul calendario è quella del 1° settembre quando i tre principali canali della tv pubblica, ossia Rai 1, Rai 2 e Rai 3, passeranno al nuovo standard. Come detto, però, se è vero che a settembre partiranno i tre canali “ammiragli” della tv italiana, non si conoscono ancora le date per gli altri passaggi.
Le tv da cambiare
E chi non fosse dotato di un decoder o tv compatibile? Soltanto in un primo momento non si accorgerà di questo passaggio perché i tre canali saranno mantenuti, in chiaro, anche sul digitale terrestre “vecchio”, quello presente attualmente (Dvb-T1). La lentezza delle operazioni è determinata soprattutto da un fattore: sono ancora relativamente pochi i televisori degli italiani compatibili con il nuovo digitale terrestre e ancora relativamente poche le famiglie che hanno acquistato un decoder per consentire la visione dei canali anche con la vecchia tv.
Infatti, su quasi 28 milioni di tv pronti al passaggio, la metà (circa 14 milioni) di esse sarà inutilizzabile se non si ricorrerà a uno dei due metodi appena descritti. Quasi tre anni fa, il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) aveva diramato una nota spiegando che l’attivazione del Dvb-T2 sarebbe stata “disposta a partire dal 1° gennaio 2023, ritenendo necessario un periodo più ampio per l’implementazione a regime del nuovo standard“. Ecco i perchè del ritardo e del temporeggiare da parte del ministero: allo stato attuale ci sono soltanto indiscrezioni, e non date certe, per il graduale passaggio dei canali televisivi al nuovo digitale.