«Un cittadino israeliano residente a Milano mi ha mandato inorridito la foto di un camion vela pubblicitario con la scritta “Stop al genocidio – #SaveGaza“ in piazzale Brescia. Sarà un caso che si sia scelto un punto sulla circonvallazione così strategico perché all’ingresso di un quartiere dove la comunità islamica è così radicata?», si chiede Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino.
E aggiunge: «C’è dietro un fine maldestro di aizzare il sentimento antisionista? Se non ricordo male esiste un regolamento sulla pubblicità che vieta messaggi di questo tipo. Credo che sia lo stesso regolamento a cui si appellano le femministe contro la mercificazione del corpo della donna. Ritengo doveroso che il Comune verifichi immediatamente chi abbia pagato questa campagna comunicativa e provveda alla rimozione dei manifesti. La soluzione della crisi mediorientale non si risolve con la partecipazione di qualche amministratore locale in cerca di visibilità a convegni che vogliono negare il genocidio ebraico».
Intanto ieri Lorenzo Pacini assessore del Pd nel Municipio 1, finito nell’occhio del ciclone per la partecipazione alla manifestazione di domenica tacciata dal suo stesso partito come «errore politico» ha risposto con un lungo post sui social: «Tiriamo fuori il coraggio», deluso perché (dice) «Mi sarei aspettato almeno una difesa delle intenzioni politiche di quella manifestazione».