Fantanyl, in Oregon è stato di emergenza. Ma c’è molto di più

Fantanyl, in Oregon è stato di emergenza. Ma c'è molto di più

Lo stato dell’Oregon, 4,2 milioni di abitanti sulla costa ovest degli Stati Uniti, ha dichiarato lo stato d’emergenza per il fentanyl. O meglio, per l’aumento di casi di overdose legati all’uso di questo antidolorifico oppioide che ogni anno causa decine di migliaia di morti. La governatrice Tina Kotek ha annunciato “misure straordinarie” per affrontare l’emergenza. “Il nostro Paese e il nostro Stato – ha dichiarato – non hanno mai visto un aumento dei morti come adesso, un dato che ci spinge a intervenire subito”.

È bene ricordare che grazie a un referendum i cittadini dell’Oregon nel 2020 approvarono una misura che depenalizzava l’uso di tutte le droghe, tra cui il fentanyl. Sin da subito la decisione scatenò polemiche. Un dato inquietante: nello Stato tra il 2019 e il 2022 i morti per uso (o sarebbe meglio dire abuso) di oppioidi e simili sono passate dai 280 a 956. E complessivamente negli Usa quasi settantamila persone sono decedute per l’uso del fentanyl, solo nel 2021, il quadruplo nell’arco di cinque anni.

Che succede ora? Lo stato d’emergenza durerà novanta giorni, durante i quali saranno lanciate campagne pubbliche sul tema e verà potenziato il servizio di consulenza e assistenza per le persone dipendenti dagli oppioidi. Ogni giorno i dati verranno aggiornati per seguire l’andamento dell’emergenza.

Abbiamo chiesto un parere al dottor Federico Soldani, epidemiologo psichiatra del National Health Service a Londra, che da anni studia questi problemi. “L’Oregon fa da laboratorio per le nuove biopolitiche legate alle droghe e alla medicalizzazione e psichiatrizzazione della popolazione. Questo tipo di politiche – spiega – sono come una tenaglia che vede da una parte la depenalizzazione ma anche, per la prima volta, la promozione attiva delle sostanze psicoattive anche da strada o da discoteca, inclusi i potentissimi allucinogeni, e dall’altra una offerta sanitaria rinnovata per fare fronte ai problemi che queste sostanze inevitabilmente portano con sé”.

“Queste sostanze potenti – prosegue Soldani – sono proposte anche per via medica, basti vedere l’altra notizia di alcuni mesi fa secondo la quale centri di distribuzione di questi prodotti sono regolati in Oregon dalle autorità sanitarie statali, anche se non serve una prescrizione per accedere agli allucinogeni, che sono adesso venduti al pubblico come ‘psichedelici’ e come trattamenti per la ‘salute mentale’ di tutti e di ciascuno, una assoluta novità di questi anni”.

E c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare: “I media quali la televisione pubblica statunitense PBS hanno riportato e rilanciato la notizia con l’invito alla popolazione a provare sostanze allucinogene avanzato dai nuovi centri privati dell’Oregon dove si possono provare legalmente allucinogeni quali i funghi magici contenenti il principio attivo psilocibina”.

Per concludere, a proposito della via medica per oppioidi, cannabis o allucinogeni, o altre droghe, “quello del Fentanyl – spiega Soldani – è un esempio di come un farmaco, peraltro da prescrizione, quindi teoricamente sotto controllo medico e non altrimenti disponibile, possa causare effetti avversi anche gravi, a dimostrazione che la via medica di per sé non garantisce dai problemi causati da questa nuova e preoccupante tendenza a produrre massivamente e poi diffondere tra la popolazione sostanze potenti”.

E ci sarebbe anche un’altra cosa interessante da sottolineare. I venditori di allucinogeni online non vengono penalizzati o bloccati da società come Facebook/Meta, il cui fondatore, tra l’altro, ha finanziato il referendum in Oregon del 2020 per depenalizzare tutte le droghe.

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