Questo mercato di riparazione si è tenuto i colpi migliori verso la fine, specialmente per gli attaccanti. Manca ancora l’ufficialità ma tutto lascia pensare che, se le visite mediche in corso in queste ore dovessero essere positive, Andrea Belotti si trasferirà fino al termine della stagione al Viola Park. Il tweet pubblicato nel pomeriggio dalla società gigliata con un gallo sul campo di calcio sembra confermare le voci che si erano intensificate in mattinata. Non si tratta però di un passaggio definitivo all’ombra del Duomo: l’ex ariete del Torino arriverebbe con la formula del prestito oneroso fino a giugno, per poi tornare nella capitale.
— ACF Fiorentina (@acffiorentina) January 31, 2024
Non si conoscono i dettagli ma sembra che il club di Rocco Commisso verserà alla Roma circa 750 mila euro oltre ad accollarsi il corposo ingaggio dell’azzurro. Una mossa che quindi non vuol dire rottura definitiva con De Rossi ed i Friedkin ma che servirebbe al Gallo per mettere più minuti nelle gambe, magari per giocarsi un posto da titolare agli Europei.
Il Gallo cerca il rilancio
Questo colpo di mercato vede protagonista una delle squadre che, nonostante mostri un ottimo calcio, sta faticando molto davanti alla porta. La società toscana, dopo aver rimandato al mittente le richieste della Juventus per Giacomo Bonaventura, si è quindi assicurata uno dei più talentuosi avanti italiani degli ultimi anni. Dopo il doloroso addio a Torino ed il passaggio ad agosto 2022 alla corte di Mourinho, la permanenza del Gallo nella capitale non è stata felice. Quello che per anni è stato considerato il futuro dell’attacco della Nazionale non è riuscito a farsi valere all’Olimpico, chiudendo con il misero bottino di 10 gol e 4 assist nelle 68 partite giocate tra Serie A, Coppa Italia ed Europa League.
Il talento di Calcinate non ha chiuso del tutto con la Roma: a quanto è dato sapere, il contratto che la Fiorentina starebbe per siglare non prevederebbe alcun diritto od obbligo di riscatto. La sostanza non cambia: il campione d’Europa approda alla sua quinta squadra in carriera dopo Albinoleffe, Palermo, Torino e Roma. La speranza è quella di fare talmente bene al Franchi da convincere sia Spalletti che il prossimo allenatore giallorosso a dargli fiducia e, magari, una maglia da titolare. Tornare, però, alle 113 reti segnate con la maglia granata e costruire con una nuova tifoseria il rapporto viscerale che aveva con i fedelissimi del Toro non sarà per niente semplice.
La mossa giusta per la Viola?
La scelta di Belotti di trasferirsi per qualche mese sulle rive dell’Arno ha molto senso. La Fiorentina, dopo la dolorosissima cessione di Dusan Vlahovic alla Juventus, non è ancora riuscita a trovare un centravanti in grado di convertire l’arioso gioco dell’undici di Italiano in reti. Dopo il fallimento di Arthur Cabral, Piatek e Luka Jovic, l’ex tecnico dello Spezia aveva chiesto rinforzi sotto porta, ottenendo il suo pretoriano M’Bala Nzola ed un giovane avanti di grandi prospettive come Lucas Beltran. Purtroppo, però, né l’angolano né l’ex stella dei Millionarios è riuscita a risolvere la grave carenza di reti dei Viola: le dieci reti segnate in due sono davvero poche per una delle squadre che in Serie A crea più occasioni da gol. Il fatto che il miglior marcatore dei toscani sia Nico Gonzales, che di mestiere farebbe l’ala, è prova dell’estrema difficoltà che gli avanti titolari hanno a metabolizzare gli schemi di Italiano.
La voglia e l’impegno Belotti li ha sempre messi, anche negli scampoli di partita concessi da Mourinho e De Rossi ma dovrà fare molto meglio per trovare quel riscatto che cerca da parecchio tempo. Nonostante l’infortunio che ha tenuto fuori dal campo Tammy Abraham, infatti, i due anni passati sotto il Cupolone sono stati solo fonte di frustrazione per il Gallo. Se buona parte del tifo viola sembra contento dell’arrivo di un attaccante di nome, non manca chi ritiene questa l’ennesima mossa affrettata della società. Se l’idea era di cercare un erede di Vlahovic, Belotti non è il calciatore giusto. Tanto il serbo eccelle nel giocare spalle alla porta e nelle verticalizzazioni, quanto l’azzurro è un centravanti classico, letale di testa ma che contribuisce poco al gioco a terra.
L’azzardo, però, potrebbe funzionare: se il Gallo riuscisse a convertire i tanti cross che Bonaventura, Sottil e Nico Gonzales mettono nell’area piccola, potrebbe tornare decisivo. L’ex giallorosso arriva al momento giusto: nel mese di febbraio i Viola si giocano buona parte della stagione contro Lecce, Frosinone, Bologna, Empoli e Lazio. Prima del ritorno all’Olimpico Grande Torino del 2 marzo, si sarà già capito se il Gallo è tornato quello di una volta.