La frittata è fatta, e non è soltanto un modo di dire: l’appeal dell’influencer Chiara Ferragni è ai minimi storici con i follower ormai in fuga e con strafalcioni di comunicazione che non la “salvano” dal caos che si è scatenato dal pandoro-gate in poi. Nonostante la finta serenità ritrovata in montagna, con i figli e con i brand tramite le consuete storie quotidiane, la Ferragni si trova in una sorta di crisi reputazionale con qualcuno in grado di sfruttare la situazione attuale.
Le parole dell’esperta
A fare un resoconto morale e pratico della vicenda è Veronica Gentili, esperta nel campo del social media marketing e tra le 50 personalità più influenti nel campo dell’adtech, ossia della tecnologia pubblicitaria digitale. “Non sono molto in linea sul piano dei valori, ovvero l’esposizione dei bambini, del possesso, del successo. Siamo molto diverse”, ha spiegato in un’intervista rilasciata al Messaggero. Come fare a uscire da questo pantano? La Ferragni è arrivata a bloccare la possibilità di rispondere ai suoi post a milioni di follower per evitare di essere insultata come accaduto nelle scorse settimane, quelle più “calde” quando è scoppiato il caos sulla finta beneficenza.
“Modalità infelici”
Anche se l’influencer ha provato, in qualche modo (male), a fare mea culpa parlando di aver commesso “un errore”, l’esperta Gentili spiega che “le frasi e la modalità scelta non sono le più felici. Come quando ha definito tutto questo un errore in prima battuta. Si tratta di qualcosa di molto più grave di un errore“. In questi casi, quindi, quando c’è una crisi in corso bisognerebbe (bisognava) soltanto chiedere scusa “ammettendo le colpe“, al plurale quindi, non “un errore”.
La fuga dei follower e la reputazione
È normale che in questo cortocircuito mediatico se non si è bravi si viene risucchiati da un vortice: da qui, molti follower che hanno tolto il segui perché non si sono sentiti tutelati, “c’è chi si è sentito preso in giro. Una comunicazione un po’ troppo costruita va ad infastidire“, spiega la Gentili. Da 29,7 milioni a 29,3 milioni di seguaci il calo c’è stato, si tratta di 400mila follower che in un mare così vasto, però, sono ancora troppo pochi. A chi dice che “non venderà più, è finita“, l’esperta spiega che bisogna capire quali saranno le prossime evoluzioni e vicende. “La mente sociale è molto soggetta a memoria selettiva. Ne riparliamo tra qualche anno, dipende anche come si riprenderà da questi errori. Il dato di fatto è che sicuramente ha perso dei partner e ha avuto un grossissimo problema sul piano reputazionale“.
Ecco qui la crisi reputazionale di cui si parlava all’inizio: non è un caso che molti brand, come abbiamo visto più volte, abbiano deciso di rescindere i loro contratti e separarsi da Chiara Ferragni. Il problema social è anche dovuto al fenomeno di aggregazione che porta vari utenti a schierarsi da una parte piuttosto che da un’altra. Quali sono i motivi? “Per problemi di antipatia nei confronti di una persona, per effettiva volontà di far sapere la loro opinione o per sfogare la loro rabbia sui social: così diventano ingestibili”, spiega l’esperta al Messaggero.
Il rischio concreto, a questo punto, che non sia più la numero uno delle influencer ma venga sorpassata, nell’appeal, dalle nuove che avanzano: ecco a cosa si ci si riferiva quando si parlava di sfruttare la situazione che si è venuta a creare. Alla domanda se i valori della Ferragni siano o meno condivisi, la Gentili conclude dicendo di non essere “molto in linea sul piano valoriale con Chiara Ferragni. Non è il mio tipo di cliente e non perché abbia sbagliato, lei è una grandissima imprenditrice. Ma sul piano valoriale siamo molto diverse: questa esposizione dei bambini, del possesso, del successo non è in linea con me”.