Il mondo del cinema, della tv e l’Italia tutta, piange la scomparsa di una delle ultime dive del nostro Paese, Sandra Milo. Un’attrice unica ma soprattutto una donna straordinaria, dalla vita non semplice, che ha affrontato e chi l’ha conosciuta bene lo sottolinea, con un coraggio che solo le donne e le madri possono avere. Amori infelici, quattro matrimoni alle spalle e nell’incertezza di un’esistenza con grandi altri e bassi un solo punto fermo, l’immenso amore per i suoi tre figli, Deborah, Ciro e Azzurra.
Sposa bambina
Aveva solo 15 anni quando andò in sposa al marchese Cesare Rodighiero, già portava in grembo un bambino che, nato prematuro, morì subito dopo. Un grande dolore per lei che seppur ancora una bambina, la porta a separarsi solo 21 giorni dopo il matrimonio e ad avere poi l’annullamento dalla Sacra Rota. “Rimango incinta ma a sette mesi perdo il bambino. – ricordò in un’intervista – Torno da mia madre. Per un lungo periodo sto male, non mi alzo dal letto. Mi danno la morfina. Poi un giorno di primavera, mi alzo e chiedo alla nonna di farmi un vestito. Lei stacca una tenda di casa con cui mi cuce il vestito. Ecco, quel giorno: io esco col vestito, e per strada tutti si girano a guardarmi. È lì che capisco di essere bella. E capisco di essere tornata alla vita, e che davanti a me c’è ancora tantissimo”.
La gioia della prima figlia Deborah arriva poi con l’unione con il produttore greco Moris Ergas, durata 11 anni e poi gli altri due Ciro e Azzurra, dallo sfortunato matrimonio con Ottavio De Lollis di cui raccontò dolorosamente, ma sempre con il sorriso sulle labbra, le violenze fisiche subite, compresa la rottura del setto nasale. Scelse però, forse perché erano altri tempi o per amore dei suoi figli, di non denunciarlo ed andare avanti. De Lollis, come molti altri uomini della sua vita, scomparve lasciandola sola, ma non piegando la sua incredibile forza di volontà.
Il miracolo che salvò Azzurra
I figli, punto focale della sua vita, scopo del suo lavoro e delle sue gioie, anche queste pagate a caro prezzo. Lo raccontava spesso nelle interviste ricordando quello perso a 15 anni ma anche il “miracolo”, riconosciuto dalla Chiesa Cattolica, che aveva riportato in vita la sua terzogenita, e che le faceva scendere le lacrime agli occhi dalla felicità. Una storia incredibile che inizia il 5 maggio 1970 con la nascita prematura della sua ultimogenita Azzurra. La bimba viene alla luce al settimo mese di gravidanza “cianotica e priva di attività cardiaca e muscolare”.
Pesava solo 700 grammi e i medici provarono di tutto prima di dichiararla morta. “Lo ricordo bene, la chiusero dentro una copertina di lana come fosse un fagottino. Io non potevo credere che fosse morta, urlavo e non volevo che nessuno mi toccasse. Poi si avvicinò questa suorina, Suor Constantina, (Costantina Ravazzolo) che pregò i dottori di consegnargliela. Il professore la caccia, lei rimane fino a che non gliela danno“. La Milo raccontò poi che la suora provò a rianimarla per oltre mezz’ora praticandole sia il massaggio cardiaco, sia la respirazione bocca a bocca: “Ma soprattutto pregando la fondatrice dell’ordine delle religiose del Santo Volto Maria Pia Mastena affinché aiutasse Azzurra di fare il miracolo“. La piccola dopo oltre mezz’ora dalla morte dichiarata, ha un sussulto: “E ricomincia a respirare. Per un anno non mi sono mai separata da lei“.
Portata d’urgenza nell’incubatrice, Azzurra rimase per tre mesi tra la vita e la morte ma alla fine ce l’ha fatta. Il suo caso diventò oggetto di uno studio della Commissione medica della Congregazione delle Cause dei Santi che il 4 dicembre 2002 si è pronunciata a favore dell’inspiegabilità scientifica dell’accaduto e nel 2005 proclamò Beata Maria Pia Mastena.