Il video che non vi mostrano, bidone Pd in Rai e Salis: quindi, oggi…

Il video che non vi mostrano, bidone Pd in Rai e Salis: quindi, oggi...

– Il premier Sunak è salutista vegetariano, astemio e fa pure il digiuno intermittente. Quale peccato deve espiare?

– Nel Barese un ragazzino di scuola media (non un bambino delle elementari) stava chiacchierando in classe con un suo compagno durante la lezione, disturbandola, e la professoressa dopo averlo ripreso l’ha pure punito con un -1 in pagella. Invece di rifilargli due schiaffoni una volta tornato a casa (dalle mie parti si dice: “Ti ci do pure l’aggiunta”), mammina è andata a protestare con la scuola e ha denunciato il tutto pubblicamente per far “riflettere su come alcuni comportamenti impattano negativamente sulle vite coinvolte”. Cosa? La famiglia cerca “comprensione”. Il bambino “non si sente accolto, valorizzato”. Quindi una volta metabolizzato il tutto andranno “a parlare con la docente di nostra iniziativa”. Docente che, magari, non intendeva mettere “- 1” come valore assoluto, ma banalmente sottrarre un punto al voto complessivo per via di quel ripetuto vizio di farsi i fatti propri in classe. Comportamento che ormai i genitori chioccia sembrano ritenere un fatto normale, tipico in un ragazzo “vivace e pieno di interessi”. Poi non lamentatevi se cresciamo una marea di bamboccioni con poco rispetto per qualsivoglia autorità.

– No, scusate. Uno dei commenti nella chat dei genitori è questo: “I voti non sono il fine di quello che facciamo, ma soprattutto non devono essere il fine per ragazzi e genitori. Sono uno strumento per costruire saperi e personalità. Questo è il lavoro che fa la scuola, poi ci sono le macellerie”. Le macellerie? Per un voto negativo? Fatevi curare.

– Un anno di carcerazione per Ilaria Salis eppure solo oggi si sta muovendo il Paese. È la forza delle immagini: per la prima volta, all’ultima udienza, il padre è riuscito a portare una troupe televisiva. E farà tutta la differenza del mondo costringendo il governo a intervenire.

– Ieri abbiamo biasimato l’immagine di Ilaria Salis legata mani e piedi in tribunale in Ungheria. Non conoscendo le regole e le leggi di quel Paese, che potrebbero essere diverse dalle nostre sul trattamento dei detenuti, possiamo esprimere sdegno ma anche fare tre considerazioni. La prima è: Viktor Orban c’entra poco, a meno che non si voglia immaginare che la magistratura indipendente di uno Stato europeo faccia decidere al premier come incatenare un detenuto. La seconda è questa: Ilaria era in aula con le catene alle mani, ma seduta di fronte al giudice. In Italia – per dire – l’imputato, innocente o colpevole che sia, lo teniamo rinchiuso in una gabbia 3 metri per 2. Non è che poi cambi granché.

– Torniamo sul carabiniere che ha detto di non riconoscere Sergio Mattarella come suo presidente. Il militare ha sbagliato, sia chiaro. Però occorre anche concentrarsi sul contesto e raccontare che esiste un altro video di quella manifestazione che i media non hanno spiattellato in prima pagina. Il sistema ha reagito con i dovuti anticorpi: il carabiniere si è scusato, l’Arma l’ha spostato ad altro incarico e la magistratura (militare o ordinaria) farà il suo corso. Per dovere di cronaca occorre però anche ricordare che quel giorno tre uomini in divisa sono rimasti feriti, che il corteo ha cercato di muoversi senza autorizzazione, che sulle forze dell’ordine sono piovute bottiglie di vetro e insulti di ogni tipo. Fascisti, nazisti, corrotti, ignoranti, merd*. Gestire certe situazioni è complicato e allora è il caso di mettere in risalto anche particolari lasciati nell’ombra dai media. In un’altra clip, infatti, si vede la stessa signora, storica attivista, avvicinarsi a un poliziotto: lei sussurra qualcosa sulla pace e l’agente risponde “anche noi la vogliamo”. Oltre agli aspetti negativi, a volte sarebbe il caso di sottolineare anche l’esempio positivo di chi, mandato per poche migliaia di euro a difendere l’ordine pubblico, riesce a mantenere la calma sotto una gragnuola di insulti.

– Il Comune di Torino vorrebbe legalizzare come “bene comune” il centro sociale Askatasuna. Da lì arrivano i violenti no tav che lanciano bombe molotov sugli agenti, che attaccano la polizia ad ogni corteo, che – secondo la Cassazione – in alcuni casi coltivano “propositi di lotta armata attraverso la preordinata provocazione di contrasti” con le forze dell’ordine. Se le istituzioni arrivano a legittimare tutto questo, pure di fronte ai feriti in divisa, poi non lamentatevi se a poliziotti e carabinieri girano un tantino le palle.

– Che ridere la storia dell’Osservatorio di Pavia sulla Rai: prima lanciano la bomba della poca presenza di Elly Schlein nei Tg e poi fermi tutti era una bufala. O meglio: un errore “di codifica nel nostro database, che abbiamo provveduto a correggere”. Peccato non poter leggere domani quegli editoriali su Telemeloni che, di sicuro, avevano già iniziato a scrivere.

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