E ora attenti a quei due

E ora attenti a quei due

C’è una foto che racconta il futuro del tennis. Ovvero Carlos Alcaraz che ospita Jannik Sinner ad Alicante, nei primi allenamenti al caldo per preparare la nuova stagione. Un abbraccio tra i team, il grande rispetto tra due che sul campo si combattono fino all’ultimo colpo, ma che fuori sono diventati amici. Persino un match appunto amichevole, il 22 dicembre: non sappiamo come sia finito, ma sappiamo che continuerà. Perché ora che Jannik e uno Slam winner come Carlos, è sicuro che il loro sport è in buone mani, e non serve trovare paragoni: in fondo i campioni passano, eppure il tennis gode sempre di ottima salute. Sembrava insomma che il passaggio di testimone dall’era del Big 3 a quella successiva sarebbe stato difficile, e invece è sempre è solo questione di rivalità: una volta trovata quella, lo spettacolo è assicurato. Soprattutto se la rivalità è di quelle che dividono i tifosi, ma uniscono gli appassionati.

Il giorno dopo la grande impresa di Melbourne, Jannik si è presentano al parco della città con la coppa in mano, come da tradizione: «Non ho dormito con lei ha sorriso -, ho solo dormito un po’ meno. Ma io e il mio team non abbiamo fatto grandi cose: una cena, un po’ di festa tra di noi, soltanto siamo andati a letto un po’ più tardi. Anche perché c’è da prendere il volo per tornare a lavorare». Il segreto in fondo è tutto qui, l’etica del lavoro che lega con chi ha fatto la storia. Per il resto Jannik e Carlos sono i campioni della Generazione 4.0, unici nella loro gioventù e semmai uniti con il passato dalla casualità che magari è destino. Per dire: Sinner ha vinto il suo primo titolo Slam al diciassettesimo tentativo, così come è successo a Roger Federer quando vinse Wimbledon nel 2003. Ma poi segnali di grandezza sono tutti loro, anche se Novak Djokovic annichilito dopo la semifinale ha affermato che il Fenomeno Rosso ha qualcosa di lui. Forse, ma non troppo.

La verità è che il tennis è tornato ad essere un fantastico testa a testa. E per ora, aspettando di vedere se Rune sarà all’altezza, lo sarà anche da qui in avanti, quando poi Novak si stuferà davvero: Alcaraz ha 2 Slam, due anni di meno, ed è stato già numero 1 del mondo; Sinner ha vinto il suo primo Major, però conduce 4-3 negli scontri diretti e ora punta al trono. Carlos che si è dichiarato fan dei Carota Boys, ovvero a loro volta fan del rivale, e dice che «c’è qualcosa di diverso nel pubblico quando gioco contro di lui. In giro per il mondo tutti guardano i nostri match, perché son belli da vedere»; Jannik che conferma: «Lui mi rende un giocatore migliore». Due amici in una foto, due acerrimi rivali: il tennis, alla fine, è sempre una questione tra gentlemen. Come loro.

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