Nelle ultime settimane raid vandalici “firmati” da “Fleximan” e dai suoi vari emuli sono stati segnalati in più regioni del Nord-Italia. Ma adesso c’è chi se la prende a quanto pare anche con i dossi stradali, distruggendoli e firmando la propria opera con la vernice spray. A Calderara di Reno, un paese dell’hinterland di Bologna, c’è infatti un nuovo vandalo che si fa chiamare “Dossoman“. O meglio, si è “firmato” in questo modo, componendo lo pseudonimo con la bomboletta spray direttamente sull’asfalto. A rendere noto l’accaduto, in un duro post pubblicato sulla propria pagina Facebook, è stato il sindaco di Calderara, Giampiero Falzone. Il quale ha fatto sapere di aver già avvertito i carabinieri, con i militari dell’Arma che dovrebbero a questo punto passare al setaccio le telecamere del circuito di videosorveglianza della zona alla ricerca di eventuali indizi volti a risalire all’identità del responsabile.
L’episodio in questione si sarebbe verificato nelle scorse ore in una via Rizzola Levante: qualcuno ha vandalizzato il dosso installato tempo fa per ridurre la velocità di transito dei veicoli. E dopo aver agito, ha voluto lasciare la propria firma sul manto stradale. “I dossi sono stati installati su richiesta dei cittadini delle vie interessate e dopo assemblee pubbliche. Sono a norma e si sentono se chi guida va veloce – ha scritto il sindaco di Calderara – ma se ci si ferma o si attraversa il dosso a velocità bassa, non dà alcun fastidio. D’altra parte, non a caso si chiamano dissuasori di velocità. Si potevano evitare? Certo, se ci fosse stata la corretta velocità. Il fatto che diano fastidio è la conferma che in quei tratti si andava veloce, e che adesso non si ha la pazienza neppure di rallentare per passare un dosso”.
Se Fleximan ha preso di mira gli autovelox o gli speed check, danneggiandoli con l’aiuto di un flessibile o sradicandoli, Dossoman sembra invece aver scelto un altro obiettivo. Ma in entrambi i casi, sostiene Falzone, si tratta di azioni che nulla hanno a che fare con la sicurezza stradale. “A Dossoman dico pure che sono stati avvisati i carabinieri e che da parte nostra ripristineremo tutto. Agli altri che lo applaudono o scrivono sui social post di gratitudine ed incitamento, ricordo che anche loro stanno commettendo un illecito penale: si chiama apologia di reato – ha concluso – Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri, Fleximan o adesso Dossoman rubano vite. Non c’è nulla di eroico in quello che sta facendo, ma rappresenta il nuovo simbolo dell’egoismo in una società che perde l’empatia e il rispetto per la vita e la sicurezza altrui”.