Medico abusa una minorenne: sui social è caccia all’uomo

Medico abusa una minorenne: sui social è caccia all'uomo

È accusato di violenza sessuale aggravata su un ragazzina minore di 14 anni. Un medico di Enna è agli arresti domiciliari indagato per presunti abusi compiuti nei confronti della minorenne con l’aggravante di avere commesso le violenze sessuali con abuso di autorità, trattandosi di un professionista del settore medico al quale la minore era stata affidata in cura. Le indagini coordinate dalla Procura di Enna, sono partite dalla segnalazione dell’istituto scolastico frequentato dalla ragazzina, dopo che una delle insegnanti ne aveva registrato il malessere attivando di conseguenza tutte le procedure del caso attraverso il Codice Rosso. La famiglia era stata informata immediatamente e si è cercato, anche attraverso il sostengo psicologico di un professionista di scavare a fondo sulla vicenda. Le indagini di polizia giudiziaria hanno consentito, in brevissimo tempo, di sentire la parte offesa, alla presenza di uno dei Pm titolari delle indagini, e di acquisire ulteriori elementi dalle persone informate sui fatti. Sono anche state acquisite alcune rilevanti conversazioni. Il Gip di Enna valutate le prove raccolte, ha emesso a carico dell’uomo l’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari. Il nome dell’indagato è rimasto ignoto a tutela soprattutto della minorenne e del medico che potrà difendersi in tutte le sedi giudiziarie.

Ma Enna è un piccolo centro della Sicilia, di poco più di 25mila abitanti, e da giorni non si fa altro che parlare di chi potrebbe essere il medico finito ai domiciliari. Su Whatsapp e Telegram le chat sono un continuo rimbalzo di notizie non verificate e incontrollate ed è partita la caccia al nome del sanitario. “È lui?” chiede un utente, “Sì è lui, non si fa vedere più in giro”, risponde un altro utente. Un passaparola incontrollato che alimenta il mistero attorno alla vicenda.

Interrogatorio di garanzia


In settimana è previsto l’interrogatorio di garanzia davanti allo stesso giudice per le indagini preliminari del Tribunale che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare. L’indagato è ai domiciliari e nel corso della sua deposizione potrà rispondere alle domande del giudice e fornire la sua versione dei fatti, tra cui il rigetto delle accuse che gli vengono mosse dalla polizia e dai magistrati della Procura di Enna, titolare del fascicolo di inchiesta.

Giova precisare che l’indagato al momento è solo indiziato di delitto e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

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