Serata inaugurale di «Pesaro 2024 capitale della cultura», presenta Bonolis Paolo, un ossimoro rispetto al titolo della manifestazione. Nasce un caso perché il presentatore ha rivolto un paio di alti pensieri, secondo suoi usi e costumi, ad una orchestrale: «Complimenti a quella signorina lì in fondo, molto sexy. Che suona lei?». La suddetta è una percussionista, tralascio eventuali allusioni. L’ossimoro ha raddoppiato chiamando signora e/o signorina la direttrice d’orchestra Francesca Perrotta. La quale ha confessato di non amare soltanto Beethoven, ma anche il presentatore che seguiva ai tempi della televisione dei ragazzi, ma quelle parole l’hanno mortificata.
L’atteggiamento del conduttore nulla ha a che fare col razzismo, sfiora il sessismo, sono note l’astuzia verbale, la boriosa sintassi e il linguaggio ricercato, Bonolis attraversa la fase ieratica della carriera, gli manca solo la benedizione delle folle. Anche perché lui stesso ha annunciato di volersi prendere una pausa dalla tv, pensiero comparso già due anni fa, quando però ha compreso che «avrebbe compromesso l’esistenza di molte persone e delle loro famiglie che lavorano con me». Un eroico atto di altruismo che ha salvato signori, signore e signorine. Bim, Bum, Bam.