L’altro giorno mi ha raggiunto in redazione un gruppo di ragazzi di una quinta liceo di Treviglio. Tra le tante domande mi hanno chiesto: «Che cosa ne pensa dell’idea di fare trading di azioni?». «Perché vuoi farlo?», ribatto io. Molti rispondono: «Per arricchirci rapidamente». La gran parte di loro ha sotto gli occhi le storie di chi ci è riuscito e quindi pensa di poter fare lo stesso. Il fascino delle ricchezze veloci è innegabilmente potente, soprattutto in un’epoca in cui storie di milionari improvvisi e maghi del mercato dominano i titoli dei giornali e dei social media.
Queste narrazioni creano una percezione distorta dell’investimento, come un percorso rapido verso l’indipendenza finanziaria.
La dura verità è che, nella maggior parte dei casi, questo approccio alla ricchezza rapida porta a perdite significative, soprattutto per coloro che mancano di esperienza e di controllo emotivo. L’urgenza di arricchirsi spesso deriva da pressioni sociali, aspirazioni personali o idee sbagliate sul successo finanziario.
Il percorso verso la ricchezza dovrebbe passare per una chiara comprensione delle proprie capacità e obiettivi, tolleranza al rischio e impegno per l’apprendimento continuo; non con il richiamo di ricchezze veloci che spesso scompaiono con la stessa rapidità sono apparse.
La saggezza impartita da investitori esperti sul motivo per cui non dovresti farlo, perché non dovresti avere fretta di diventare ricco, dovrebbe servire da luce guida. Le cose importanti, in ogni settore, accadono lentamente, con il loro dolce tempo. Anche se il giardiniere versasse centinaia di vasi d’acqua su una pianta, i suoi frutti maturerebbero solo nella stagione giusta.
E, se provasse a fare diversamente, sarebbe molto difficile ottenere il contrario.