“Facile vincere con temi parac…”. Ecco chi punta il dito contro le canzoni “politiche”

"Facile vincere con temi parac…". Ecco chi punta il dito contro le canzoni "politiche"

Il festival di Sanremo scalda i motori e nei prossimi giorni tutti i cantanti in gara si trasferiranno in Riviera. Ma nonostante manchi ancora un po’ di tempo prima che si apra il sipario del teatro Ariston e Amadeus dia il via alla 74esima edizione della kermesse canora, i concorrenti iniziano già a punzecchiarsi e nascono le prime polemiche. Tra quelli che sembrano intenzionati a mettere da parte il finto buonismo e l’ipocrisia del “volemose bene” universale c’è Gazzelle, cantautore, tra i più apprezzati artisti della scena indie-pop.

Analizzando le dinamiche che da sempre caratterizzano il Festival, ha punzecchiato gli altri concorrenti, dando vita a quella sana competizione che un tempo animava i cantanti in gara e che oggi è stata sacrificata sull’altare del politicamente corretto. Il cantautore è stato tra coloro che nel luglio 2018 hanno firmato il manifesto di Rolling Stone contro le politiche anti-immigrazione dell’allora ministro degli Interni, Matteo Salvini.

Io parlo d’amore non perché sia Sanremo. Anzi è più facile vincere con temi paraculi che sono politici per modo di dire. Temi su cui non c’è nemmeno da avere un’opinione. È più retorica“, ha affermato Gazzelle ai microfoni dell’agenzia LaPresse. “Non mi permetterei mai di parlare di violenza sulle donne. Posso dare un mio punto di vista che è quello umano che possono dare tutti“, ha proseguito il cantautore, ricordando che tutti gli artisti, in qualche modo, parlano d’amore senza forzature, con i propri escamotage. “Non voglio mettermi su un piedistallo e dire che così devono essere le cose“, ha detto ancora Gazzelle, in quello che sembra un richiamo a evitare banalizzazioni sul palco di Sanremo.

Da un giovane nato negli anni Ottanta, nell’anno in cui a trionfare a Sanremo furono Anna Oxa e Fausto Leali con quel capolavoro assoluto che prende il nome di “Ti lascerò” non ci si poteva aspettare probabilmente nulla di diverso per il suo debutto sul palco del teatro Ariston. “Credo che un artista faccia bene quello che fa non mettendosi su un piedistallo per dare una morale“, dice ancora Gazzelle nella sua intervista. Impossibile dire chi fosse il riferimento delle parole di Gazzelle sul “piedistallo” o sulla “retorica” delle canzoni politiche. Il cantautore al momento non ha fatto nomi e probabilmente mai li farà. Tra gli artisti in gara, Fiorella Mannoia torna sul palco dell’Ariston con una canzone incentrata “sull’orgoglio di essere donne”, poi c’è BigMama con una canzone che parla di rivalsa sul bullismo, body shaming e violenza. E forse non è un caso che, probabilmente con un po’ di polemica, faccia il suo pronostico: “Chi vince Sanremo? Una donna. Non so quale, ma una donna“.

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