Qualche giorno fa Fedez ha lanciato un allarme, parlando di una difficoltà nel reperire gli enzimi pancreatici, farmaci indispensabili per le persone che come lui hanno subito un intervento al pancreas. “Sto ricevendo tantissime mail su un problema che ho riscontrato anche io. Essendo stato operato al pancreas, come tutte le persone come me ho bisogno di assumere enzimi pancreatici per poter mangiare e assimilare il cibo, e stiamo avendo dei problemi. L’azienda che li produce sembrerebbe essere una sola, e da un mesetto a questa parte sembra non si trovino“, ha dichiarato il rapper, portando l’attenzione su un problema molto serio.
La situazione, tuttavia, potrebbe essere addirittura peggiore, perché stando a quanto dichiarato da Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, i medicinali che attualmente risultano introvabili o difficili da reperire sono molti di più, e fra questi si trovano anche i cosiddetti “salvavita”. Una situazione, dunque, da tenere d’occhio. Nelle ultime settimane la lista si sarebbe considerevolmente allungata, con farmaci che, al momento della ricerca, risultano non più disponibili per “cessata commercializzazione definitiva“. Alla data del 26 gennaio sono 3.494 i medicinali carenti o irreperibili. C’è necessità impellente di trovare soluzioni, altre terapie o farmaci sostitutivi.
“Il problema si ripresenta ciclicamente e non è più dovuto alla pandemia”, è quanto spiegato a Il Messaggero dal segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia. “Non dimentichiamo che l’Europa è dipendente da altri paesi, soprattutto da Cina e India, dove vengono prodotti i principi attivi. E l’approvvigionamento non sempre è in grado di soddisfare le richieste. Senza contare poi che ci sono stati problemi anche per il confezionamento dei farmaci. Per esempio, i blister di alluminio prodotti in Ucraina e Moldavia non erano disponibili. Si aggiungono poi la contemporanea presenza della sindrome influenzale e il Covid che hanno chiaramente aumentato le difficoltà a reperire i prodotti necessari per la cura dei sintomi“.
Insomma, le cause sono molteplici. Al momento sappiamo che Aifa può autorizzare l’importazione di 399 farmaci carenti, mentre è possibile sostituire con equivalenti almeno 2577 introvabili. Si è poi riusciti a studiare dei trattamenti terapeutici alternativi per fare a meno di altri 524 farmaci. In totale, le vere e proprie carenze riguardano 300 medicinali. Non sono pochi. Fra i salvavita, ad esempio, scarseggia l’insulina. “Gli ambiti terapeutici nei quali negli ultimi mesi si sono manifestate problematiche a livello ospedaliero, riguardano antibiotici, qualche antitumorale, antidiabetici, alcuni farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale. Si tratta prevalentemente di farmaci prodotti da diverse aziende. Di solito, queste ‘indisponibilità’ si verificano a carico dei farmaci generici o biosimilari, quelli cioè a brevetto scaduto, prodotti da più aziende“, ha spiegato Marcello Pani, segretario della Sifo e direttore della farmacia ospedaliera del Policlinico Gemelli.
Per cercare di garantire le terapie ai pazienti in reale pericolo di vita (si pensi, ad esempio, alle terapie antitumorali), è oggi operativa la Drughost, una rete nazionale di monitoraggio dei Farmacisti ospedalieri, che ha lo scopo di monitorare la situazione medicinali e aggiornare costantemente l’elenco degli introvabili e carenti, così da intervenire tempestivamente.