Juve, non basta Vlahovic

Juventus, al derby d'Italia l'"allegrata" è impossibile. Vlahovic-Yildiz d'obbligo

Torino – Il passo falso che il popolo bianconero non si aspettava arriva allo Stadium. Dove l’Empoli del vecchio cuore granata Davide Nicola impone l’1-1 alla Juventus. Costretta a giocare oltre settanta minuti in dieci contro undici per l’espulsione (ineccepibile) di Milk, autore di un fallo tanto sciocco quanto inutile su Cerri a metà campo: Marinelli, richiamato dal Var, ha espulso il polacco e a quel punto è cominciata un’altra partita. Durante la quale la squadra di Allegri ha ceduto il pallino del comando ai toscani, andando comunque in vantaggio a inizio ripresa per merito del solito Vlahovic, arrivato al sesto gol nel 2024 (il dodicesimo del campionato) e bravo a girare in rete un pallone vagante in mezzo all’area dopo azione d’angolo. Avrebbe potuto e dovuto essere il gol capace di stendere il tappeto rosso alla Juventus in vista dello scontro diretto contro l’Inter di domenica prossima. Invece il calcio è quello sport bastardo aggettivo utilizzato da Allegri non più tardi di sabato dove a un certo punto ciò che pare scontato si tramuta in qualcosa di irraggiungibile. La Juve a quel punto è stanca e l’Empoli non si perde d’animo: Nicola inserisce Baldanzi, il ventenne gioiellino dal sinistro magico che la Roma vorrebbe portare sotto il Cupolone. Risultato: Alex Sandro lo anticipa a due passi da Szczesny, il quale però non fa quasi in tempo a tirare un sospiro di sollievo che deve capitolare. Con il destro e quindi con il piede sbagliato Baldanzi trova infatti l’angolino giusto dal limite dell’area e il match si rimette in parità: troppo passivo nella circostanza l’atteggiamento di Locatelli. Così come era stata superficiale, appena prima dell’intervallo, la conclusione di Miretti trovatosi praticamente da solo davanti a Caprile. Ecco: rispetto ad altre volte la Juve di ieri è stata meno attenta ai particolari e meno cattiva nel senso buono del termine. E l’Empoli ne ha così approfittato, giustamente e meritatamente. Senza pagare dazio all’ingresso (tardivo) di Yildiz, che un paio di spunti li ha anche piazzati ma con poco tempo a disposizione e senza che i suoi compagni riuscissero a supportarlo nella maniera migliore.

La Juve fallisce così il tentativo di allungo nei confronti dell’Inter, vede interrompersi a cinque la striscia di vittorie consecutive e si avvicina al big match di domenica prossima senza quel pieno di entusiasmo che pareva scontato o comunque a portata di mano. «Non si può vincere sempre e un pareggio come questo non deve buttarci giù o toglierci certezze così Allegri -. L’espulsione ci ha condizionato, ma il calcio è anche questo».

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