Gualtieri e il bando per gli abusivi: così ristruttura e regala casa a chi occupa da 20 anni

Gualtieri e il bando per gli abusivi: così ristruttura e regala casa a chi occupa da 20 anni

Nella Capitale ci sono ad oggi 16mila famiglie in attesa di un alloggio popolare. Il dato è arrivato solo dopo che il Comune di Roma ha aggiornato la graduatoria lo scorso dicembre, dopo mesi e mesi di attesa, e nella sua drammaticità attesta un’emergenza abitativa che col passare del tempo è diventata un vero e proprio problema strutturale. Peccato che anche davanti a questi numeri c’è chi dalle parti del Campidoglio, anziché risolvere l’emergenza, continua a fare favori e a garantire canali preferenziali a chi agisce illegalmente. Tutto in barba a chi, invece, rispetta la legge.

Non è una novità la simpatia del sindaco Roberto Gualtieri e della sua Giunta per chi occupa le case. E così non dovrebbe stupire la notizia dell’ultimo bando speciale pubblicato ad hoc per dare una mano proprio a queste persone. L’edificio in questione, a questo giro, è uno stabile di via del Porto Fluviale, in zona Ostiense. Si tratta di una caserma dismessa che il Comune di Roma ha aquistato a titolo gratuito dall’Areonautica e poi gli ha dato una nuova vita in nome, come si legge sui documenti, della “mixitè sociale”. “L’edificio è stato oggetto di un’occupazione abitativa da parte di circa 56 nuclei familiari fin dal 2003”, si legge. Famiglie che vent’anni fa sono entrate, non sono più uscite e adesso vengono regolarizzate.

IlGiornale è entrato in possesso delle carte specifiche che riguardano il bando in questione che prevede un cronoprogramma in scadenza nel 2026 dove si prevede anche la costruzione di luoghi di aggregazione per gli occupanti, con sportello antiviolenza, parco, scuola circense e impianto fotovoltaico per onorare la politica green tanto cara ai dem. Gli alloggi, come possiamo leggere nel documento, “verranno inseriti nel patrimonio ERP (Edilizia Residenziale Pubblica, ndr)” e, quindi, spetterebbero ai primi in graduatoria in attesa di una casa popolare, ma così non è. “Tale accordo – si legge ancdora – prevede di reinserire nell’edificio le famiglie che attualmente occupano lo stesso“.

Tutto questo a quale prezzo? 11 milioni di euro. Una somma che la Giunta capitolina ha sottratto dai fondi del Pnrr per la ristrutturazione delle case degli abusivi. Insomma, oltre al danno la beffa. Non solo, infatti, queste persone non potrebbero essere inserite nelle graduatorie, avendo commesso un illecito occupando un’abitazione, ma i dem romani hanno deciso addirittura di scavalcare il cavillo legale e regalare una nuova abitazione con i soldi dei contribuenti. “È una procedura che non esiterei a definire vergognosa: è inconcepibile riqualificare uno stabile con fondi pubblici per poi assegnare tali alloggi agli occupanti. Il tutto in barba al regolamento regionale che la sinistra, pur di accontentare gli occupanti abusivi, scavalca tramite un escamotage”, dichiara al Giornale Laura Corrotti, consigliere regionale Fratelli d’Italia e presidente commissione urbanistica, politiche abitative e rifiuti.

Ma chi ci vive in questo palazzo occupato da ventun anni? I documenti, di cui è entrato in possesso ilGiornale, mostrano tutti i nuclei familiari presenti all’interno dello stabile e la data di inizio occupazione: la maggior parte vive abusivamente dal 2003, con famiglie che si sono insediate poi negli anni successivi. Le nazionalità all’interno dello stabile sono tredici, con un totale di circa 150 persone di cui solo diciannove italiani. Le case sono occupate principalmente da marocchini con sedici famiglie e quaranta persone, seguono gli ecuadoriani, trentaquattro in quattordici famiglie. L’altra grande fetta di occupanti arriva dal Perù e poi Senegal, Pakistan e Romania. “Un dato che certifica come la sinistra sia vittima dei movimenti all’abitare”, continua la Corrotti specificando che “su questo bando si dovrà visionare, c’è poca chiarezza.

I dati in possesso del Giornale mostrano anche che la maggior parte degli occupanti non corrisponde a “nuclei fragili”, primo requisito per ottenere una casa popolare. Il 75% è infatti occupato da adulti, mentre solo il il 25% da neonati e adulti. C’è di più: il 32% delle abitazioni è occupato da uno o due persone. Insomma, il bando speciale targato Gualtieri sembrerebbe proprio l’ennesimo regalo a chi fa della prepotenza uno stile di vita. Un regalo che però il sindaco dem non potrebbe nemmeno fare. “Gualtieri non avrebbe più possibilità di continuare a fare alloggi ad altri occupanti ma su questo nessuno ci fa caso”, conclude la Corrotti precisando che “dobbiamo lanciare un messaggio di legalità ed interrompere la proliferazione dell’abusivismo”.

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