Scene da far west alla manifestazione degli studenti a Monterotondo (Roma), dove una donna di 54 anni ha puntato una pistola ad aria compressa contro un gruppo di liceali in protesta davanti alla scuola perché erano di intralcio al traffico. Tre ragazzi sono rimasti feriti alla testa, per fortuna in modo lieve. Nella vicenda sarebbe coinvolto anche il figlio della 54enne, che avrebbe sparato con un fucile soft air dal balcone di casa all’indirizzo dei manifestanti. Tutti e due sono stati denunciati per lesioni aggravate ed esplosioni pericolose.
Gli spari alla manifestazione
L’episodio risale a giovedì mattina. Verso le 8.30 gli studenti del liceo Classico Gaio Valerio Catullo si erano radunati davanti all’ingresso dell’istituto per protestare contro il rigetto del piano didattico sulle giornate alternative. La 54enne stava uscendo dal cortile della sua abitazione a bordo della propria auto, ma non riusciva a fare manovra per la presenza del corteo. A quel punto è scesa dall’abitacolo della vettura, è rientrata in casa e ha recuperato la pistola. Tornata in strada, la donna ha puntato l’arma verso gli studenti e, stando a quanto hanno raccontato i ragazzi, un attimo dopo si sono sentiti gli spari. Anche il figlio della signora sarebbe uscito sul balcone di casa impugnando una carabina ad aria compressa.
Gli studenti: “Abbiamo sentito gli spari”
Tre studenti sono stati raggiunti alla testa dai pallini di gomma. Per fortuna non ci sono state conseguenze gravi per i feriti, che sono stati medicati sul posto, ma poteva finire peggio. “Ho pensato che la pistola fosse vera, così mi sono allontanato di corsa. – ha raccontato uno studente a Il Messaggero – Qualcuno ha creduto che fosse uno scherzo, ma poi, sentiti i primi spari, abbiamo capito che faceva sul serio“.
La versione della 54enne
Fermata dai carabinieri, la 54enne ha fornito la sua versione: “Nessuno ha sparato, la pistola che avevo in mano io era senza caricatore e il fucile di mio figlio è ad aria compressa, non ci sono proiettili di nessun tipo“. Quanto alle ragioni dell’insano gesto, la donna avrebbe detto di essere esasperata: “Non ce la faccio più, fanno troppo rumore. Tutti i giorni è così, mi esasperano!“. Alla manifestazione sono stati fatti esplodere alcuni petardi: “Non possiamo sapere se, visto il lancio dei petardi, – ha aggiunto la signora – se i ragazzi si siano fatti male da soli con i fuochi“. La stessa avrebbe lamentato la presenza di bottiglie rotte nel giardino della sua abitazione, che confina con il cortile della scuola: “Non sono matta, – ha aggiunto – lavoro da 30 anni negli studi medici, sono solo esasperata dopo anni che chiedo l’intervento delle forze dell’ordine perché davanti casa mia non c’è pace giorno e notte e nessuno fa niente. Io non sono una criminale“.