Nole choccato vacilla: sognava il grande Slam

Nole choccato vacilla: sognava il grande Slam

L’impensabile è accaduto, l’impossibile si è avverato. Novak Djokovic ha perso dopo una serie di 33 vittorie consecutive nei singoli match dello Slam australiano. Perché Djokovic nelle edizioni in cui era riuscito a spingersi almeno al penultimo atto non era mai stato battuto. Un ko choccante per il serbo e le parole pronunciate alla vigilia del torneo rendono l’idea di quale tempesta di pensieri e incertezze sia preda adesso Nole. «Sono il n.1 del mondo» aveva detto, «e sono ancora al top, non ho voglia di lasciare il tennis. Quando capirò che non sono in grado di competere ai massimi livelli e non sono più un possibile candidato a vincere uno Slam, sarà allora che prenderò in considerazione il ritiro. Tuttavia, stare lontano dalla mia famiglia mi fa sempre più male. Penso di essermi conquistato il diritto di scegliere».

Questo il prima, ma ora c’è il dopo. Già in campo lo sguardo stupefatto delle prime due frazioni, conquistate da Sinner con irrisoria facilità, parlava chiaro. Impossibile da accettare per chi gioca con l’ossessione dei record e trae energia anche dal tifo avverso. Nella Rod Laver Arena anche questo è venuto meno. Non è stato il Nole solo contro tutti, che emerge con fierezza, ma un tennista che andava a una velocità diversa e più lentamente di Sinner: «È uno dei peggiori match a livello Major che ho giocato. Non è una bella sensazione, ma complimenti a Jannik per aver fatto tutto meglio di me. Non ho mai giocato al mio massimo livello nell’intero torneo». Troppo brutte per essere vere queste sue due settimane australiane. Il campione forse si era illuso di aver ingannato l’inevitabile scoccare delle lancette, ma il colpo al mento è stato duro, anche se non da ko: «Ho ancora grandi speranze per gli altri Slam, l’Olimpiade e ogni altro torneo che giocherò. Quasi sempre ho iniziato la stagione con un trionfo nello Slam e non ho mai perso in semifinale o in finale all’Australian Open. Quindi stavolta è un po’ differente dal solito. Questo non vuol dire che è l’inizio della fine, come piace dire ad alcuni. Vediamo cosa succede nel resto della stagione». La difficoltà per Nole sarà quindi quella di rendersi conto dell’inevitabile declino?

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