Missile contro una petroliera: Mar Rosso sempre più in fiamme

Nave americana in fiamme nel Mar Rosso: nuovo attacco missilistico degli Houthi

I problemi derivanti dall’ultima provocazione degli Houthi nel Mar Rosso non sono ancora stati risolti. Sono infatti ancora in corso le operazioni per controllare l’incendio divampato a bordo della petroliera Marlin Luanda attaccata nelle scorse ore dai ribelli dello Yemen. Una nuova nota diffusa stamani dal gruppo Trafigura conferma che non ci sono feriti né vittime dopo il raid nemico. Le fiamme, a quanto pare, devono però ancora essere domate. L’imbarcazione, per la cronaca, trasportava petrolio raffinato russo per conto del commerciante di materie prime del suddetto Trafigura.

L’ultima provocazione degli Houthi

L’equipaggio prosegue le operazioni per controllare l’incendio in una delle cisterne della nave con il supporto di unità navali militari – si legge nell’aggiornamento pubblicato dal gruppo Trafigura sul suo sito web – La sicurezza dell’equipaggio resta la nostra priorità“. In precedenza il Centcom aveva confermato che intorno alle 19.45 di ieri sera, ora di Sanaa, la petroliera battente bandiera delle Isole Marshall, in navigazione nel Golfo di Aden, era stata colpita da un missile lanciato dagli Houthi dello Yemen da aeree del Paese sotto il loro controllo.

L’attacco in questione è stato il primo a colpire una nave commerciale da quando Stati Uniti e Regno Unito si sono uniti in una seconda serie di attacchi contro i militanti yemeniti, gli stessi che hanno causato gravi perturbazioni al commercio globale prendendo di mira le imbarcazioni occidentali – o connesse all’Occidente – transitanti attraverso il Mar Rosso.

La situazione è tesissima perché nel mirino dei ribelli yemeniti filo iraniani non ci sono solo navi commerciali ma anche mezzi militari. Venerdì, ad esempio, gli Houthi hanno lanciato un missile balistico antinave contro la USS Carney, una nave della marina statunitense nel Golfo di Aden. Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha detto che il Carney aveva abbattuto con successo il missile. Poche ore fa, invece, il Comando Centrale degli Stati Uniti ha fatto sapere che le forze americane hanno lanciato un attacco contro un missile antinave che gli Houthi erano pronti a sparare.

Escalation nel Mar Rosso

L’attacco contro la petroliera britannica sembra essere il più dannoso degli oltre 30 raid tentati dagli Houthi contro navi commerciali straniere da novembre ad oggi. La maggior parte di questi attacchi ha causato solo lievi danni o piccoli incendi rapidamente estinti. Trafigura, uno dei principali commercianti di materie prime, ha riferito che la Marlin Luanda è stata “colpita da un missile“, versione che coincide con le dichiarazioni dei ribelli yemeniti. L’ufficio per le operazioni del commercio marittimo del Regno Unito ha affermato che cinque ore dopo l’incidente, avvenuto alle 16:42 di venerdì, ora di Londra, la nave era ancora in fiamme.

Gli attacchi alle navi al largo delle coste dello Yemen hanno spinto molte compagnie di navigazione a fuggire dalla regione. Secondo il gruppo di servizi marittimi Clarksons nelle ultime settimane gli arrivi di navi portacontainer nella zona sono diminuiti del 90% rispetto ai livelli di inizio novembre. Mercoledì, come ha riferito il Financial Times, gli Houthi hanno lanciato almeno tre missili contro due navi portacontainer battenti bandiera americana, la Maersk Detroit e la Maersk Chesapeake, mentre i mezzi attraversavano lo Stretto di Bab-el-Mandeb, alla foce del Mar Rosso.

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