Le fiamme, poi il gesto del papà: morto nel rogo abbracciato ai figli

Le fiamme, poi il gesto del papà: morto nel rogo abbracciato ai figli

Ha tentato fino allo stremo delle forze di salvare tutti i membri della sua famiglia, ma l’ultima incursione nella casa oramai divorata da un terribile incendio gli è stata fatale: Mark Robinette, pastore dell’Ohio di 55 anni, non ce l’ha fatta ed è morto abbracciato a due dei suoi 8 figli. Così lo hanno ritrovato i vigili del fuoco intervenuti a domare le fiamme nella notte dello scorso martedì 23 febbraio in un’abitazione sita nella contea di Pickaway, non distante da Columbus, nello stato dell’Ohio.

Stando a quanto ricostruito dalle autorità, anche grazie al racconto fornito dalla moglie del 55enne, il rogo sarebbe scoppiato improvvisamente poco dopo la mezzanotte. Mark Robinette interviene prontamente per proteggere la sua famiglia, e riesce a fare uscire da una finestra sei dei suoi otto figli, nonché a mettere in salvo la moglie Andrea, racconta su Facebook la cugina Haley McGuire. Purtroppo, però, non tutti sono presenti: all’appello mancano infatti Gideon, di 17 anni e Liam di 10. Senza indugiare un solo istante, il pastore torna sui suoi passi e rientra in casa, con l’unico obiettivo di portare via da quell’inferno gli altri due figli rimasti intrappolati: purtroppo, tuttavia, nessuno dei tre riesce a salvarsi.

Secondo un comunicato stampa del Dipartimento del Commercio dell’Ohio, i vigili del fuoco sono stati contattati intorno alle 00:22, ma nonostante il loro tempestivo intervento sul posto non sono riusciti a soccorrere in tempo i tre; comprendendo che ormai per loro non c’era scampo, il padre e i due suoi figli si sono stretti in un ultimo abbraccio. Nel comunicato ufficiale c’è la conferma del rinvenimento di “tre morti di sesso maschile di età compresa tra 55, 17 e 10 anni”.

La tragedia, su cui stanno tuttora indagando gli inquirenti per comprendere che cosa abbia originato il devastante incendio, ha atterrito l’intera comunità, che conosceva molto bene Mark Robinette e la moglie Andrea per il loro impegno nella chiesa e nel sociale. Così tanto che attorno alle macerie della casa amici e parenti della famiglia hanno realizzato un memoriale con fiori, peluches e biglietti di ricordo. “Sono venuto qui solo per stare con la famiglia”, spiega Mark Comer, cugino del 55enne.“Hanno perso tutto, ora hanno bisogno loro del nostro aiuto. Non hanno nemmeno più le scarpe”. “Mark ha rappresentato davvero tanto per così tante persone, la sua fondazione e il suo lavoro missionario. Andava a costruire chiese in Myanmar”, ha concluso Comer.

Frattanto è stata avviata una campagna GoFundMe per assistere la famiglia. “La loro casa e tutti i loro averi sono stati completamente distrutti, ed è pieno inverno. Sono rimasti con gli abiti da notte che indossavano e il loro veicolo e questo è tutto”, si legge nel messaggio.

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