In occasione del Giorno della Memoria, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha diffuso una sua dichiarazione riguardo al momento in cui “l’umanità ha toccato il suo abisso” e ricordando come il 27 gennaio del 1945, con l’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz in Polonia, “il mondo ha visto con i suoi occhi l’orrore della Shoah, il deliberato piano nazista di persecuzione e sterminio del popolo ebraico”.
Un evento storico di cui il presidente del Consiglio ha sottolineato “con chiarezza” l’unicità, visti i presupposti, la scientificità della pianificazione e le modalità di esecuzione. Caratteristiche che il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha attribuito anche ai terroristi palestinesi: “L’antisemitismo e Hamas sono le nuove SS, la nuova Gestapo, perché la caccia all’ebreo è stata compiuta in maniera scientifica”. Proprio per quanto riguarda la guerra in Medio Oriente, il capo del governo ha affermato che i brutali attacchi di Hamas del 7 ottobre hanno ridato energia “a quei focolai di antisemitismo che non si erano mai spenti del tutto” e che spesso si nascondono dietro le critiche alle scelte del governo di Israele e alle sue politiche. Giorgia Meloni ha ribadito l’impegno dell’esecutivo nell’estirpare la piaga dell’odio anti-ebraico in tutte le sue declinazioni vecchie e nuove, una sfida impegnativa per cui “possiamo contare sulle competenze, la capacità e l’esperienza del generale Pasquale Angelosanto come Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo”. L’ufficiale dei Carabinieri è stato comandante del Ros fino al 2023 ed è particolarmente noto per aver condotto l’operazione che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro.
Il premier ha ricordato come sia un dovere di tutti coltivare la memoria di ciò che è accaduto durante l’occupazione nazista dell’Europa e accrescerne la consapevolezza tra le nuove generazioni. Un obiettivo, questo, che il governo sta portando avanti con una serie di provvedimenti tra cui l’istituzione del Museo della Shoah, “uno di quelli di cui andiamo più orgogliosi”. Roma ospita la comunità ebraica più antica del Vecchio Continente, e per questo il presidente Meloni è convinta che “la Città Eterna non poteva non accogliere un’istituzione museale specificatamente dedicata alla storia della Shoah, al pari di Musei presenti nelle altre grandi capitali europee e dello Yad Vashem di Gerusalemme”. Il premier si è detto certo che il museo darà un contributo determinante affinché “la malvagità del disegno criminale nazifascista e la vergogna delle leggi razziali del 1938 non cadano nell’oblio”.