“Firma e vai a f…”. Bandecchi ci ricasca: cos’ha detto

"Firma e vai a f...". Bandecchi ci ricasca: cos'ha detto

Nei giorni scorsi era nuovamente salito alla ribalta delle cronache nazionali, alla luce di una replica colorita in consiglio comunale (“Un uomo normale guarda il c…o di una donna e ci prova”) espressa a margine di un emendamento su un atto riguardante il contrasto alla violenza di genere. E nelle scorse ore ci è a quanto pare cascato di nuovo: in questo caso ha mandato platealmente a quel paese sui social network i politici che hanno sottoscritto la petizione lanciata per chiederne le dimissioni da sindaco di Terni. Questa l’ultima provocazione del vulcanico Stefano Bandecchi, imprenditore e primo cittadino di Alternativa Popolare che sta confermandosi sempre più come personaggio sopra le righe. Occorre fare un passo indietro, per capire la dinamica di quest’ultimo episodio: a seguito della seduta consiliare sopracitata e delle esternazioni dell’ex-patron della Ternana, sulla piattaforma online Change.org è stata lanciata una raccolta firme per invitarlo a dimettersi dalla carica di sindaco.

Questa petizione nasce da un sentimento personale di necessità di difendere le istituzioni e lanciare un messaggio contro chi sporca la loro immagine – si legge nel testo della petizione – non possiamo permettere che rappresentanti dello Stato facciano commenti che minimizzino, manchino di rispetto ai cittadini e in questo a tutte le donne e peggiorino questo problema già grave. Il sindaco Bandecchi ha già dimostrato in passato di avere modi poco idonei alla carica che ricopre e l’ultimo fatto ne è la conferma. Per cui chiediamo le dimissioni per il suo comportamento inappropriato, volgare e senza un minimo senso delle istituzioni. Firma questa petizione se sei d’accordo con noi”.

Una petizione che ad oggi ha superato le 20mila adesioni complessive, stando se non altro ai dati indicati sulla piattaforma. E che sarebbe stata sottoscritta anche da alcuni amministratori comunali umbri, i quali lo avrebbero fatto presente in una chat di gruppo privata. Gli “screenshot” di quella conversazione avrebbero tuttavia iniziato a circolare di smartphone in smartphone a livello regionale, arrivando sino allo stesso Bandecchi. Il quale, pubblicandoli sul proprio profilo Instagram, non ha risparmiato un commento ironico, offensivo e decisamente “colorito” (diciamo così). “Questa campagna per far dimettere Bandecchi democraticamente eletto ha bisogno di te – ha scritto – tu che ti droghi che sei nullafacente e vivi di espedienti truffaldini, in sintesi un politico o un politico umbro di destra o di sinistra. Firma per questa ca****a e poi vai a fare in c**o”. Per un’azione che promette di scatenare nuove polemiche.

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