“Cerco l’amore giusto, sono su Tinder col mio vero nome”. L’appello di Sharon Stone

Tutta la verità sull'amore anche se ti chiami Sharon Stone

Sharon Stone a ruota libera. L’attrice americana, nota ai più per la scena da femme fatale in Basic Instinct con le gambe accavallate senza biancheria intima (che non rinnega minimamente), si è concessa ad una lunga intervista sul Times di Londra. Alla soglia dei 66 anni, Sharon Stone si è raccontata a cuore aperto, dall’amore, al sesso al lavoro al dolore che porta dentro. Naturalmente, non sono mancante le confessioni – oltre che le sorprese – come l’essere iscritta a Tinder con il suo vero nome.

Tinder e gli incontri “particolari”

L’attrice sta cercando di innamorarsi da anni e per questo ha deciso di iscriversi a Tinder, l’app di incontri: “Mica sono su Tinder solo per scop… qualcuno! Così è facile. E mica devi andare su Tinder per questo. Basta prendersi un caffè al bar o fare la spesa al supermercato per trovare uno con cui fare sesso. Non è difficile. Io invece cerco l’amore. E sento che questo è l’anno giusto, al 100%”, ha rivelato. A colpire è la decisione della Stone di essere presente sull’app con la sua vera identità. “Su Tinder sono con la mia vera identità, non posso essere falsa”. Una scelta questa che le è anche costata, quando una volta, su un’altra app di online dating, Bumblu, è stata bloccata pensando che fosse un account fake. Così, lei reagì twittando: “Ehi, mi state escludendo, per caso?”.

È a questo punto che Sharon ha svelato i dettagli di qualche suo incontro, alcuni decisamente particolari. Un uomo si è rivelato essere un “ex galeotto”; un altro, invece, un tossicodipendente da eroina: “Si era fatto 20mila volte, e mi ha fatto vedere anche le foto. L’ho incontrato tempo fa nel giardino di un hotel di Bel Air e sono inorridita al suo arrivo. Allora chiedo al cameriere un bicchiere d’acqua, lui un cocktail all’assenzio. Fino a che gli dico: ‘Scusa, non posso farcela, ciao’. E vado via”.

Naturalmente, non soltanto esperienze negative. È stato durante il Covid, infatti, che ha incontrato: “Un uomo che stava divorziando dalla moglie con due figli, un altro che aveva lasciato la ragazza poiché questa aveva deciso di abortire dopo essere rimasta incinta”. Così, ha detto: “L’ho aiutato a superare il trauma e lui ha aiutato me. Si, posso essere anche una buona psichiatra”. E a proposito dell’uomo ideale l’attrice pare non avere pretese: “Non ho prerequisiti. Non cerco nulla in particolare. Mai fatto. Quelli che lo fanno non hanno relazioni e si autocommiserano sul fatto che ‘almeno ci provano’. Basta incontrare uno per la strada, inizi a parlare, e senza neanche accorgertene sono passati due anni insieme”.

L’amore per i figli e la sua carriera artistica

Immancabile l’argomento figli. L’attrice – due volte sposata e altrettante divorziata – ha 3 figli, tutti adottati, Roan (23 anni), Laird (18) e Quinn (17). Gli ultimi due vivono ancora in casa con lei: Essere genitore ti fa essere più accorta quando incontri un’altra persona, perché la tua decisione può avere un impatto sui tuoi figli”, ha affermato.

Sharon, oltre ad essere una straordinaria attrice, è anche un’affermata pittrice, tanto che riesce a vendere i suoi quadri a più di 50mila dollari a tela: “Qualcuno che mi conosce ha detto: ‘Ah, Sharon Stone sa utilizzare persino le mani?’. Oppure ‘quella matta str**za davvero ha pubblicato un altro libro?’. Eh già. I quadri, come l’esplicito It’s My Garden, Asshole, vengono venduti a oltre 50mila dollari a tela. E no, non mi dà fastidio se qualcuno li compra solo perché ero famosa prima di questa mostra. Io mi sono guadagnata tutto.

Il dolore di Sharon Stone

Al Times, l’attrice ha dichiarato che non ama stare in mezzo alla gente, ma, al contrario: “Soffro di paralisi ansiosa in mezzo agli altri. Per questo non mi piace andare alle feste. Tutti si parlano addosso, mentre io vorrei essere solo a casa”. Tuttavia, non si lamenta della sua età: “Tra poco compio 66 anni. Sessanta-sei. È bellissimo. La gente che si deprime di diventare vecchia è stupida e irriconoscente”.

Spazio, infine, anche al dolore che porta ancora dentro legato ad alcuni ricordi della sua infanzia: l’abuso della sorellina di soli 5 anni e l’umiliazione subita a scuola. Il primo è un episodio già raccontato da Sharon Stone nel suo libro autobiografico, Il bello di vivere due volte, e purtroppo ha a che fare con l’abuso che suo nonno materno fece della sorellina di soli 5 anni, proprio davanti alla futura attrice. Il secondo, invece, è una vicenda legata ai tempi di quando Sharon era alle medie e la ragazzina più famosa della scuola le diede un ceffone davanti a tutti: “Ancora oggi piango per tutto questo”. Quindi, ha concluso: “Diventare una star del cinema non ti fa soffrire di meno”.

Leave a comment

Your email address will not be published.