La scritta choc con cui è stato vandalizzato il murale dei Simpson al Memoriale della Shoah di Milano

La scritta choc con cui è stato vandalizzato il murale dei Simpson al Memoriale della Shoah di Milano

Un nuovo atto vandalico, a distanza di quasi un anno, è stato compiuto da ignoti ai danni del murale che ritrae la famiglia Simpson in veste di deportati. L’opera è stata realizzata dall’artista AleXsandro Palombo dodici mesi fa accanto all’ingresso del Memoriale della Shoah di Milano, in via Ferrante Aporti, nella zona della stazione centrale. A un giorno dalla celebrazione della Giornata della memoria, la rappresentazione pittorica è stata deturpata da due scritte: la prima, più grande, è “Fuck Israele”, la seconda invece è “W Hitler”.

La denuncia

Immediata è stata la reazione del mondo ebraico milanese.“Oggi pomeriggio andrò in questura con la presidente dell’aula Elena Buscemi – ha detto Daniele Nahum, consigliere del Pd a Milano e membro attivo della comunità locale degli ebrei – per denunciare gli autori delle scritte apparse sul murale del Memoriale della Shoah”. Già lo scorso mese di aprile il ritratto della famiglia Simpson trasferita nei campi di concentramento nazisti per raccontare il prima e il dopo la deportazione era stato vandalizzato. In quella occasione erano state tracciate delle linee nere sulle figure, mentre le stelle di David di colore giallo, le stesse che erano sulle divise di Auschwitz, indossate dai Simpson, erano state tutte ricoperte con vernice scura.

La reazione dell’artista

“Non reagire alle ripetute azioni d’odio – ha dichiarato AleXsandro Palombo al quotidiano Milano Todayci porterà a normalizzare il pericolo dell’antisemitismo e a potenziare il male dell’indifferenza che inghiotte tutto e tutti. Chi volta lo sguardo davanti a questi scempi è complice del problema. Gli ultimi sfregi antisemiti e quelli degli scorsi mesi rimarranno come testimonianza e parte integrante dell’opera che tramuterà questo mare d’odio in strumento di sensibilizzazione e consapevolezza contro l’indifferenza e l’antisemitismo”.

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