Cent`anni fa moriva Giacomo Puccini, autore di melodrammi (La Bohème, Tosca, Turandot, Madama Butterfly…) che anche le ultime generazioni – ahimè cresciute in una scuola che ignora la musica – conosce e canticchia perché vi sono melodie che per notorietà battono, o poco ci manca, la Gioconda di Leonardo, con zenit nel Vincerò apoteosi dell`aria Nessun dorma. Tra le iniziative in omaggio a Puccini, ci piace segnalare Vissi d`arte, romanzo a fumetti edito da LIM, con disegni di Sara Casciano e soggetto e sceneggiatura di Roberto Iovino, Nicole Olivieri e Francesca Oranges. Un guizzo di vita in una musicologia che, fatte le debite eccezioni, snobba la divulgazione di un`arte vivacissima laddove si produce, ma impomatata quando si accomoda alle tavole rotonde e riflette sulla produzione altrui.
Vissi d`arte – che è l`attacco di un`aria di Tosca – è il racconto verosimile delle vicende umane e artistiche di Puccini, si basa su fatti reali, lettere, testimonianze e aneddoti narrati dalle protagoniste delle opere di Puccini. Del resto, Le Donne, Puccini, I Tradimenti, L`Amor è il chiasmo che perfettamente ritrae un artista maestro anche in tema di scappatelle alle quali sfuggirono solo le eroine dei suoi melodrammi, prontamente angelicate.
In quattro pagine si sintetizza l`infanzia a Lucca, a pane e biscrome, in una famiglia di musicisti fin dal Settecento. Per la verità, papà non gli poté passare gli arnesi del mestiere poiché morì quando Giacomo aveva 6 anni e di qui – dicono gli analisti della psiche – l`attaccamento morboso alla mamma, dunque le difficoltà a creare legami di valore con le donne. Mah. Si racconta del trasferimento a Milano, degli studi e de Le Villi: l`opera bocciata in concorso, ma riabilitata dal teatro Dal Verme, cosa che favorì l`approdo alla Scala. Consacrazione, contratto con l`editore Ricordi, un sonoro fiasco con Edgar, e in mezzo l`innamoramento per Elvira già sposa e già madre, ma dalla relazione che a questo punto esce allo scoperto nasce Tonio. Finisce l`apprendistato e con esso il tirar la cinghia piuttosto tardi, a 35 anni, col successo di Manon Lescaut. Che in questo romanzo a fumetti è dunque l`opera n. 3 a essere raccontata dalla sua eroina, Manon, come le colleghe narratrice onnisciente dunque consapevole degli antefatti e degli esiti della vicenda, ma ancor prima dell`opera. Con questa architettura, prosegue il veloce romanzo dove vediamo Puccini bisticciare con musicisti e librettisti, non mancano screzi con l`editore, perché quel che conta è centrare l`obiettivo. E difatti, il compositore conquista l`Europa della Belle Époque e sbarca negli Usa in un crescendo che va a scontrarsi con il primo conflitto mondiale (lui si schierò tra i neutralisti). In tutto questo, una catena di infedeltà che crearono nella moglie gelosie tra il giustificato e il paranoico e che scossero il sonno dell`editore, timoroso per la resa, date le distrazioni.
Una vita che è dunque un romanzo, in questo caso assai snello, 81 pagine, più il corredo di tavole con giudizi espressi dai più grandi colleghi di allora, da Verdi a Debussy, una bella cronologia e infine qualche consiglio per l`ascolto (tramite codice QR).