La nave di “Medici senza frontiere”, la grande Geo Barents, ha effettuato tre nuovi interventi nel Mediterraneo centrale e portato a bordo 68 persone ma, lamenta l’equipaggio, in cinque non hanno voluto essere recuperate. “Cinque persone hanno rifiutato di essere soccorse e sono rimaste sulle barche in vetroresina. Avevano già lasciato l’area quando il nostro team ha trasferito gli altri sopravvissuti a bordo della Geo Barents“, fanno sapere dall’eqipaggio di Geo Barents, che nei prossimi giorni sarà impegnata nella navigazione per raggiungere Genova. Le autorità italiane, infatti, hanno indacato la città ligure come porto di sbarco dopo il triplo intervento.
“Su oltre 10.000 persone salvate e più di 150 imbarcazioni in difficoltà soccorse da Msf negli ultimi tre anni, non è quasi mai successo che una persona rifiutasse di essere soccorsa“, ha dichiarato Juan Matias Gil, capomissione di Msf, secondo il quale la responsabilità va ricercata, implicitamente, nelle misure dell’esecutivo a guida Meloni: “Da novembre 2023, è la quarta volta che si verifica una situazione simile. È preoccupante“. Il caso di questa settimana è stato il primo reso noto dall’organizzazione non governativa, che prima d’ora non aveva mai parlato di migranti che rifiutano il soccorso.
Dalla Ong non sanno dove nasce il rifiuto del soccorso ma collocano esattamente a novembre 2023, quando il governo ha annunciato la stretta sui migranti, l’inizio del fenomeno che potrebbe avere numerose ragioni. Per altro, se i migranti si mettono in mare per raggiungere l’Italia, per quale ragione dovrebbe rifiutare l’intervento delle Ong? Sono diverse le ipotesi che potrebbero essere fatte, che non sono utili alla narrazione buonista. La vittimizzazione, d’altronde, è una peculiarità delle organizzazioni non governative, che con queste affermazioni sperano di trovare la sponda nelle solite opposizioni ideologiche, come quella del Partito democratico, Sinistra italiana o Movimento 5 stelle, pronti ad abboccare a qualunque amo venga loro lanciato, pur di trovare un argomento d’attacco al governo.
Ma Geo Barents, come c’era da immaginare, ha da ridire anche per l’assegnazione del porto decisa dalle autorità. “Ancora una volta ci è stato assegnato dalle autorità italiane un porto lontano: Genova“, fanno sapere dalla Ong. Le condizioni meteomarine dei prossimi giorni saranno stabili, non sono previste perturbazioni che potrebbero disturbare la navigazione della Geo Barents, una nave con oltre 8 metri di pescaggio per una lunghezza fuori tutto di quasi 80 metri e una stazza di 4.979 tonnellate. Numeri che la rendono perfettamente abile ad affrontare il tranquillo Mar Mediterraneo in direzione di Genova, soprattutto con le condizioni attuali.