Aveva in programma di prendere parte a una manifestazione contro Israele in programma dinanzi alla Farnesina, sede del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ma le cose sono andate diversamente da come si aspettava: intercettato dalle forze dell’ordine con una tanica in plastica contenente cinque litri di sangue animale, chef Rubio è stato fermato e condotto presso il commissariato di polizia Prenestino di Roma per le verifiche del caso.
“Per noi è ogni giorno il giorno del “MAI PIÙ” da 76 anni, per noi è ogni giorno il giorno del “MAI PIÙ” da 76 anni, per noi è ogni giorno il giorno del “MAI PIÙ” da 76 anni, per noi è ogni giorno il giorno del “MAI PIÙ” da 76 anni, per noi è ogni giorno la #Nakba che voi negate”, ha scritto sul suo profilo X chef Rubio, nome d’arte di Gabriele Rubini, da tempo schierato dalla parte della Palestina. “Richiamiamo a gran voce le sorelle e i fratelli della Causa Palestinese per la Giornata della Memoria: è nostra intenzione smascherare tutte le incoerenze e le ipocrisie di un sistema colluso che impiega due pesi e due misure…”, ha aggiunto in un altro post inserendo una citazione non sua ma in grado di racchiudere il senso del sit-in in programma per quest’oggi davanti alla Farnesina.
Chef Rubio è stato tuttavia fermato per un controllo dalle forze dell’ordine proprio mentre si stava dirigendo dinanzi al dicastero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per prendere parte alle rimostranze contro Israele. È in questo caso che gli uomini della polizia di Stato lo hanno trovato in possesso di una tanica in plastica contenente circa cinque litri di un liquido di colore rosso identificato fin da subito come sangue animale. Alla manifestazione, peraltro, i partecipanti hanno in effetti tentato di imbrattare di rosso la bandiera di Israele.
A causa del ritrovamento, quindi, i poliziotti si sono visti costretti a fermare chef Rubio, che è stato condotto presso il commissariato di polizia Prenestino di Roma per effettuare i controlli e le verifiche previste dal caso. Dopo aver spiegato che in effetti si trattava di sangue suino e bovino ad uso culinario, Gabriele Rubini ha raccontato che si stava recando alla manifestazione per protestare contro un atto di censura da parte del ministero degli esteri: ad essere oscurati sarebbero stati i contenuti video di un’iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura di Cordoba a cui lo stesso chef Rubio avrebbe preso parte indossando una maglia coi colori della bandiera palestinese.
Dopo le verifiche, gli uomini del personale della polizia scientifica hanno provveduto a campionare la sostanza, “all’esito delle cui analisi si procederà a norma di legge qualora fosse confermata la provenienza animale”, spiega la Questura.
Per noi è ogni giorno il giorno del “MAI PIÙ” da 76 anni, per noi è ogni giorno il giorno del “MAI PIÙ” da 76 anni, per noi è ogni giorno il giorno del “MAI PIÙ” da 76 anni, per noi è ogni giorno il giorno del “MAI PIÙ” da 76 anni, per noi è ogni giorno la #Nakbache voi negate pic.twitter.com/TNRxTitLYa
— Rubio (@rubio_chef) January 26, 2024