Trump, vittoria storica. Haley gli rovina la festa

La stangata anti-Trump? Un assist verso il voto. E Biden vira sui migranti

Donald Trump incassa un altro successo nelle primarie repubblicane in New Hampshire e mette una seria ipoteca sulla nomination. Oltre a diventare il primo candidato del Grand Old Party non in carica dell’era moderna a vincere sia l’Iowa sia il Granite State. A rovinargli parzialmente la festa è stata tuttavia l’unica rivale rimasta, Nikki Haley, che ha ribadito la sua volontà di andare avanti perché la «corsa è lungi dall’essere finita, ci sono ancora decine di stati e il prossimo è la mia amata South Carolina». Parole che hanno mandato l’ex presidente su tutte le furie. Dietro le quinte il tycoon si sarebbe detto sconcertato dal rifiuto di Haley di lasciare e garantirgli di fatto la nomination, e secondo indiscrezioni avrebbe sollecitato i suoi ad attaccarla ancora più duramente.

Anche per la presidente del Republican National Committee Ronna McDaniel gli elettori «si sono espressi» e l’ex ambasciatrice all’Onu dovrebbe ritirarsi. «Non vedo una strada per lei visto che Trump ha conquistato con un vantaggio a doppia cifra Iowa e New Hampshire, e questo è senza precedenti», ha aggiunto. La vittoria dell’ex presidente nel moderato Stato del New England ha dimostrato il suo controllo sulla base più a destra del partito. Ma il fatto che il margine sia stato inferiore ai sondaggi della vigilia, pur se a due cifre (54,4% a 43,3%, con il 95% delle schede scrutinate), rafforza la convinzione dell’ex governatrice della South Carolina di restare in una gara che «non è uno sprint ma una maratona». Nel suo stato di casa dove si vota tra un mese, tuttavia, Haley è in svantaggio di circa 30 punti, e se dovesse perdere rischierebbe di compromettere la sua reputazione politica in caso voglia – come probabile – candidarsi di nuovo tra quattro anni. «Nikki ha avuto una serataccia, ha perso e ha fatto un discorso come se avesse vinto», ha detto Trump. «I democratici sanno che Donald è l’unico repubblicano nel Paese che Biden può sconfiggere», ha sottolineato invece Haley, accusandolo di generare caos in continuazione e ribadendo che la sua acutezza mentale sta diminuendo con l’età: «La maggior parte degli americani non vuole una rivincita tra Biden e Trump. Vincerà il primo partito che manda in pensione il suo candidato ottantenne». Secondo alcuni analisti, invece, continuando la sua battaglia per le primarie Haley sta aiutando Biden, poiché tiene occupato il frontrunner Gop mentre il comandante in capo continua a condurre una campagna incentrata su ciò che la sua amministrazione ha realizzato.

Mentre per il Wall Street Journal, dai risultati in New Hampshire arrivano anche campanelli d’allarme per Trump. La vittoria ha mostrato che una quota dominante degli elettori repubblicani è con lui e il suo slancio verso la nomination cresce. Ma secondo il quotidiano i numeri hanno anche segnalato che il tycoon rischia di perdere abbastanza repubblicani – nonché una quota sostanziale di elettori indipendenti – da creargli un problema a novembre contro il rivale dem. Ad esempio, secondo AP VoteCast, il 21% dei repubblicani che hanno votato in New Hampshire sono così insoddisfatti di Trump come candidato che non voterebbero per lui a novembre (in Iowa erano il 15%).

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